C’è un legame ontologico tra ontologia (e quindi metafisica e filosofia realista) e la teologia.
Il legame ontologico tra queste materie è presto detto
“….E’ possibile invero pensare una essenza e contemporaneamente non sapere nulla circa la sua effettiva esistenza: posso infatti capire cosa sia un uomo o una fenice e tuttavia ignorare se nella realtà esistano davvero. E’ pertanto evidente che l’esistenza è qualcosa di diverso dall’essenza, tranne che nel caso di un ente la cui essenza coincida con l’esistenza, ma di un tal genere può essercene uno soltanto, cioè il primo ente in assoluto.…”
da S. Tommaso d’Aquino, De ente et essentia, Ed. Marietti »1
San Tommaso ammette che essenza&esistenza coincidono in Dio.
Il legame ontologico metafisica-teologia
Definire che essenza ed esistenza coincidono in Dio è definire un ponte.
Essenza&esistenza descrivono l’ente che esiste per essenza e quindi si possono riferire solamente a Dio in quanto Eterno.
La ragione del ponte ontologico è tutta qui: è impossibile infatti che essenza ed esistenza esistessero prima di Dio e lo determinassero, per cui non resta che affermare:
essenza ed esitenza sono tali ab aeterno perché sono caratteristiche di Dio stesso.
Affermazione tanto inoppugnabile quanto sconcertante perché abbiamo sempre compreso l’ontologia come scienza esclusivamente umana. È vero che abbiamo sempre detto che essa si riferisce al reale, ma nel reale non avevamo mai inserito Dio.
Essenza ed esistenza sono in Dio come princìpi.
Si tratta dei principi metafisici che reggono tutta la metafisica. Sono quelli che consentono il ragionare stesso. Conosciamo il principio di non contraddizione (A= A, A ≠B, tertium non datur) che fonda ogni scienza ma accanto ad esso dobbiamo aggiungere il “principio di Qualità” per cui una cosa è ciò che è” che facciamo corrispondere all’essenza e il “principio di Realtà” che evidentemente corrispondere all’esistenza divina.
L’esistenza di questi principi ab aeterno è inoppugnabile. Impossibile negare a Dio il fatto di essere divino ( e che il suo essere sia una qualità oggettiva), impossibile negare a Dio il fatto di essere Reale, impossibile pensare che l’essere reale e divino si tratti di una nostra opinione. Almeno per un credente.
Metafisica&teologia
Tra le conseguenze che nascono ne segnalo intanto quattro
1. è il divino la fonte dei princìpi che fondano la scienza metafisico-realista, perché è dall’eternità.
2. La metafisica è ontologicamente ancilla della teologia in quanto e se funziona sui princìpi del divino
3. la metafisica realista non può nemmeno essere pensata senza il divino, perché le mancherebbero i principi che la permettono.
4. Nella scienza metafisica tutto il reale concreto si vede con gli “occhi del divino”
Si giustificano in tal modo due affermazioni apparentemente distanti. La prima è quella di Galileo Galilei che vede, come noi, la metafisica iscritta nell’universo e non procedente dalla mente umana
« … La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si intendere se prima non si impara a intender la lingua e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son trinagoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intenderne umanamente parola, senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. »2
La seconda invece è nella Bibbia, in Genesi, in cui Dio e uomo ha creato l’uomo in modo tale da poter essere conosciuto da esso.
3E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, …