Non si tratta di “eliminare il capitalismo”, ma di risanarlo. A tale scopo, è necessario integrare il Know-how, con un Know-why altrettanto valido. È nient’altro che l’integrazione metafisica realistica della cultura scientifica-tecnica, che già sta alla base del capitalismo come semplice “sistema di produzione”.
« I teorici della scienza economica hanno fatto della loro scienza un dogma, così assoluto che basta a se stesso senza alcun bisogno di aggiungervi la qualifica di “capitalista”. La scienza dell’economia, infatti, non è la scienza dell’economia, ma è solo “la scienza dell’economia in edizione capitalista”.
In altre parole, ne vien fuori un autentico trucco “ideoprassico”. Tale è infatti l’attuale scienza dell’economia, affermatasi in Occidente (incluso il Giappone) ed insegnata nelle rispettive Università: scienza economica in funzione ideoprassica capitalista, il cui sbocco finale implicito non può essere che lo sbocco ateo-materialista.
Tentiamo di afferrare la ragione di questo sbocco finale. Con uno sforzo interpretativo possiamo trovarla nella contrapposizione tra il Know-how (conoscenza del come), e il Know-why (conoscenza del perché). (Cf. Lovins, 1.c. pag. 235).
Si tratta di due tipi di cultura-conoscenza: la cultura conoscenza scientifico-matematica-tecnica del “come”, e la cultura conoscenza del “perché”, la quale cultura conoscenza del perché, è di natura filosofica. E se viene elaborata, con metodo metafisico realistico, conduce necessariamente a buon porto. L’importante è tener presente che tale studio è di natura sintetica e concreta, e viene ad abbracciare l’intera nuova realtà storica dinamica secolare, la quale, compresa nella sua profonda natura di organismo dinamico a valore ontologico, non avrebbe mai permesso certi sbocchi tecnologici (pensare alla bomba atomica e alla bomba H), non per un imperativo etico, ma per una pura esigenza di coerenza razionale.
Bisogna tornare ad avere fiducia nella ragione, a cominciare dalla razionalità metafisica realistica dell’essere, compreso l’essere della realtà storica dinamica secolare afferrata nella sua totalità.
Oggi la società, a livello mondiale, è sottoposta ad un’azione di trasformazione con una velocità straordinaria. Non si tratta di “eliminare il capitalismo”, ma di risanarlo. A tale scopo, è necessario integrare il Know-how, con un Know-why altrettanto valido. È nient’altro che l’integrazione metafisica realistica della cultura scientifica-tecnica, che già sta alla base del capitalismo come semplice “sistema di produzione”.
Si ricostituirà l’humus che permetterà ai valori autentici di rifiorire. E la strada dell’autentico sviluppo sarà aperta a livello planetario: per il Terzo Mondo; per i paesi sviluppati. Per la stessa area comunista, se anche per questa “area” si opererà il passaggio dall’ideoprassi marxista socialcomunista, all’ideoprassi dinontorganica»
Tommaso Demaria,Atti del Corso di studio Mid di Roma – Centro Nazareth, 26-30 dicembre 1984,FAC Roma 1984[B – IDEOLOGIA LAICISTA LIBERALCAPITALISTA E SVILUPPO,III LO SVILUPPO, § 7 – IL RISANAMENTO DEL CAPITALISMO p. 75].
Non è purtroppo la via seguita oggi da Donald Trump.