La mobilitazione delle parti nell’EDUC

 

introduzione

L’attivazione dell’EDUC osservata a partire dall’Assoluto del superorganismo dinamico della realtà storica profana profana non pone alcun problema.

  1. Né per la ciclicità del suo dinamismo autocostruttivo1.
  2. Né pone un problema logico, perché il termine di unico Assoluto si sposa perfettamente con autoattivazione totale di ogni sua parte.
  3. Né, alla fine, pone problemi nel momento della sua traduzione grafica nello strumento Matrice .

La cosa cambia volto quando consideriamo una forma parziale dell’essenza quale per es. la forma della produttività economica2.

La forma parziale “produttività economica” è definita nella sua divenienza dal trascendentale dinamico dinontorganico “educatività”, formalità dell’assoluto e quindi universale, e nel suo attivismo da un caratteristica propria all’essenza della rivoluzione industriale: la produttività di sistema.

In questo caso la produzione economica è dinontorganica quando per propria intima natura è in grado di attivare ed attiva l’intera realtà storica. Mentre il trascendentale “Educatività” ha valore universale, questa universalità sembra costituire un problema per la “produttività ” perché nell’unico ed indivisibile EDUC considerato come ente/essenza di secondo grado (raffigurato dalla matrice dinontorganica operativa) operano necessariamente quattro educatività sinergiche.

Il Modello di sviluppo, o ideoprassi termine con cui si indicava un tempo, non si può incontrare per strada, tuttavia è visibile nella prassi3 che prende nomi diversi nell’ente di secondo grado: altro infatti è la prassi produttiva, altro la prassi costruttiva sociale. Ci deve essere un collegamento ontologico essenziale tra esse anche nell’essenza della parte.

Nelle righe che seguono cercheremo di visualizzare come le singole educatività mobilitano il tutto.

I trascendentali cause del PIL (y)

Cominciamo con il chiamare la Produttività di sistema con il suo nome volgare di PIL e ricordare che i trascendentali e la prassi essenziale sono parte integrante della causa formale.

Anche i trascendentali dinamici analitici hanno cause dinamiche? Con una risposta un po’ tecnica possiamo affermarlo in quanto sono parte integrante dell’essenza4 dinamica come espressione della sua forma5.

Questa cause, ovviamente, si trovano all’interno del superorganismo dinamico.

Autoattivazione totale

L’organismo dinamico risulta invisibile senza una metafisica adatta, senza quella sensibilità che prima di passare al particolare si ferma ad osservare come funziona l’intero organismo.

La cosa è impossibile dal lato fenomenico, viene resa possibile ma difficile limitando l’osservazione al lato essenziale. Abbiamo in questo caso uno strumento grafico che ci aiuta molto, la Matrice dinontorganica (IDEOPRASSICA) operativa con la quale possiamo osservare il collegamento tra i vari aspetti essenziali consentendoci di vedere l’invisibile.

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Illustrazione 1: Le frecce aiutano a capire la relazione tra due formalità

 

Ripartiamo perciò dall’esempio pratico della produttività totale dell’economia industriale (volgarmente detta PIL), che è il trascendentale dinamico analitico dell’educatività di quattro dinamismi: economia industriale, scienza e tecnica, qualità organica del sistema e utile socio economico.

Ripartiamo dall’esempio della produttività dinontorganica perché essa ci mostri in che modo muove l’intero superorganismo dinamico.

L’attivazione dinontorganica del PIL

Osservando la matrice constatiamo la presenza di frecce che indicano la direzione della costruzione trascendentale della forma « La prassi realizza la forma, che potenzia la prassi; e la prassi così potenziata realizza un più alto livello di forma.»

Le osserviamo dal punto di vista del loro contenuto particolare

Le frecce della produttività di sistema

La prima osservazione è che due frecce (la rossa e la blu) indicano come la produttività sia mobilitata dalla finanza come dall’utile di sistema raggiunto. Che questo dinamismo sia un fattore reale nel dinontorganismo non ci piove. Una conferma la possiamo avere considerando che anche oggi, mutati mutandis, è proprio l’utile (ma di tipo personale) che muove la finanza. Per le sue conseguenze questa è una differenza colossale tra l’attuale sistema ideoprassico liberal-capitalista-consumista e quello dinontorganico.

La seconda osservazione riguarda la norma costruttiva infusa nel sistema da questa produttività: da una parte coincide con la prassi costruttiva microeconomica di risposta al bisogno sociale , dall’altra coincide con sobrietà della costruzione economico aziendale. La conferma avviene dall’osservazione. Possiamo anche oggi riconoscere questa modalità di sviluppo in quei sistemi organizzativi già praticati oggi con la definizione generica di “sistemi di qualità”.

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Illustrazione 2: I “quattro” percorsi (rosso,blu, marrone e verde) che collegando ONTOLOGICAMENTE le varie educatività ne unificano l’azione.

 

I quattro cicli delle cause trascendentali analitici

Come sappiamo l’ente di secondo grado dinamico non può fare a meno di contenere dentro di sé almeno altre due essenze. Nel caso del Modello di sviluppo ( o ideoprassi) si tratta della sua incarnazione in comunità familiare ed economia industriale: senza questa storicizzazione il Modello di sviluppo non potrebbe esistere. Nel nostro caso il trascendentale dinamico analitico “educatività”, si completa acquisendo la dimensione economica e diviene educatività dell’economia industriale6 vera.

Seguendo con il dito le frecce nello strumento Matrice della figura soprastante possiamo rendere evidente il collegamento essenziale tra le varie educatività (quadrati) attraverso la trafila educatività, moralità, socialità, missionarietà evidenziata dai diversi colori dei cerchi .

Ricordiamo che la matrice rappresenta un unico ciclo che, come un planisfero, viene rappresentato su un piano: gli ovali tratteggiati non costituiscono elemento a sé, sono solo il riporto degli elementi contro laterali.

Causa formale del “Nuovo PIL (y)”, cerchio rosso, attua:

Anche la “produttività” considerata come parte essenziale della rivoluzione industriale deve avere delle cause. Esse si trovano necessariamente dentro il superorganismo dinamico.

Leggiamo il “percorso rosso” ponendo l’attenzione sul contenuto.

La qualità della trasmissione della vita organico-dinamica (educatività) si costruisce come comunità ideoprassica organico dinamica. →Questa costruzione implica la sintesi socio economica per la vita che per realizzarsi deve mobilitare il dinamismo costruttivo della finanza … il quale esiste solo in funzione della produttività di sistema. Siamo riusciti a visualizzare il primo collegamento intrinseco e ineliminabile tra le due educatività.

La conferma di questo collegamento lo abbiamo dalla formula che oggi chiamiamo IS-LM (PIL) che per poter funzionare non può fare a meno di sovrapporsi al “percorso rosso”.

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Illustrazione 3: L’educatività ( la qualità della trasmissione della vita organico-dinamica) si costruisce come ideoprassi organico dinamica. La sintesi socio economica per la vita mobilita il dinamismo costruttivo della finanza in funzione della produttività di sistema.


La causa formale che attua la produzione è la quantità di denaro oltre la povertà (>C)  che può essere spesa (propensione al consumo 1-b*[1-t])  investendo nel dinamismo sociale o privato [G+I] globalizzato in funzione della conservazione della capacità di produrre risorse (- i(δ+η)) attraverso operazioni finanziarie→ … La causa formale mobilita la qualità della vita dinontorganica e insieme la produzione (y) che la sostiene.

Causa materiale7 del “Nuovo PIL (y), cerchio blu, viene attuata

Il secondo percorso è evidenziato dalle frecce blu.

Il dinontorganismo come Assoluto in sé è invisibile, ma scrive Tommaso Demaria, risulta visibile8 una volta conosciuto l’Assoluto

«potremo pure trovarlo nascosto ma egualmente presente e operante anche nella fenomenologia e nell’agire politico-sociale contingente, intento a intessere quella invisibile trama che a un dato momento può scattare in un irresistibile e inarrestabile congegno»

Anche nel caso del circuito Blu manteniamo l’attenzione sui contenuti dei trascendentali. Lo possiamo individuare nel dinamismo politico che si incarna in modo universale nel mondo economico, per generare una prassi di trasmissione della vita della comunità familiare, e generare così un utile di sistema  in grado di stimolare la produttività di sistema.

Un esempio pratico è la COP 24 di Parigi, la conferenza mondiale in cui si è concordato di ridurre l’emissione di CO. Come possiamo osservare si tratta di un atto politico universale, che vuole modificare i dinamismi della globalizzazione socio-industriale per renderla adatta alla prassi di trasmissione della vita.  La prassi della trasmissione della vita ed essa sola può generare il dinamismo dell’utile di sistema  in grado, a sua volta, di dinamizzare la produttività industriale. Addirittura al 3% del PIL. … La presenza di un utile di sistema e della relativa produzione mantiene vivo il sistema politico-culturale che lo ha generato. La stessa questione dei gilet-gialli di Francia, quando ben studiata, mostra questo meccanismo.

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Causa efficiente del “Nuovo PIL (y), marron, produce:

La produttività di sistema oltre ad essere stimolata ha la funzione di attivare.

La forma dinamica non può generare la materia dinamica senza che questa costruisca sé stessa in funzione di un fine.

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Il dinamismo della produttività industriale (nel quadrato rosso Y) è causa efficiente della prassi di produzione aziendale →che risponde al bisogno di trasmissione della vita, →migliorando il rapporto qualità-prezzo socio-economico, →che attraverso il mercato sostiene la prassi costruttiva sociale ed attiva il PROFITTO microeconomico organico-dinamico (nel quadrato marron). Profitto aziendale che è appunto l’attivatore del piano fenomenico di (y).

Causa finale del “Nuovo PIL (y)”, cerchio verde, motivo verso cui:

La produttività industriale è anche il necessario attivatore della costruzione sociale che rappresenta il dinamismo finale, senza il quale la produttività cessa di esistere.
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In un certo senso questa attivazione rappresenta la causa finale della produttività. Attraverso l’attivazione del dinamismo produttivo verso sobrietà costruttiva → in grado di attivare la prassi costruttiva dell’impresa verso l’appartenenza delle parti alla comunità → e quindi la realizzazione dell’unica comunità socio-aziendale → in funzione della trasmissione della vita e della famiglia.

Riassumendo. La Produttività organico dinamica→ attuata dal PIL→ viene attuata dalla prassi di trasmissione della vita, →che attiva la prassi produttiva dell’impresa → orientandone la produttività economica verso il dinamismo comunitario socio economico. … proprio il dinamismo socio economico è il motivo di esistere dell’economia organico-dinamica.

Conclusione, struttura del particolare nell’essenza organico dinamica

Nella Realtà Storica dinamica l’assoluto produce la struttura trascendentale universale unificante, vitale e vitalmente operante. Attraverso questa struttura trascendentale le essenze particolari dell’ente di secondo grado si collegano ontologicamente tra loro generando reciprocamente la loro attivazione. Questo collegamento ontologico è possibile/necessario perché ogni singola essenza, per esempio l’economia industriale, fin dall’inizio non è pensabile a prescindere dalla presenza dell’uomo e quindi della famiglia che ne trasmetta l’esistenza.


1« La prassi realizza la forma, che potenzia la prassi; e la prassi così potenziata realizza un più alto livello di forma.» Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957 [parte ottava la prassi e le sue leggi, XXXIII Le leggi della prassi , § 7- Legge dell‘oggettivazione dinamica. n°/p. 396 .

2«Com’è stato accennato a suo tempo, la prassi vista a livello essenziale, e la forma trascendentale, appartengono ambedue alla causa formale della realtà umana esistenziale (e quindi anche della realtà sociale). E ne rappresentano come due fasi diverse: la fase attivo-passiva della prassi-forma; e la fase passivo-attiva della forma-prassi. » Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957 [parte ottava la prassi e le sue leggi, XXXIII Le leggi della prassi , § 7- Legge dell‘oggettivazione dinamica. n°/p. 396 .

3« L’Assoluto ideologico non è un’entità astratta che si collochi fuori della realtà e del mondo. Abbiamo già detto che è l’anima stessa dell’ideologia, la quale a sua volta è l’anima della prassi. L’Assoluto ideologico quindi risulta l’anima dell’anima della prassi, appunto perché è l’anima della stessa ideologia. Ed è tale, innanzitutto a livello di essenza. Non cercheremo dunque l’Assoluto ideologico nel feno­meno o nel contingente agire politico-sociale. Ma dobbiamo ricercarlo nell’essenza dell’ideologia, come anima, centro, motore della stessa anima di essa. Così facendo, potremo pure trovarlo nascosto ma egualmente presente e operante anche nella fenomenologia e nell’agire politico-sociale contingente, intento a intessere quella invisibile trama che a un dato momento può scattare in un irresistibile e inarrestabile congegno. »
Tommaso Demaria,4 L’IDEOLOGIA CRISTIANA,Costruire ,Bologna 1975, parte terza l’ideologia cristiana come ideologia dinontorganica, XVI Ideologia e assoluto ideologico , § 3- Assoluto ideologico e chiave ideologica. n°/p. 286-287 .

4«In effetti, tutta la realtà umana esistenziale è per sua intima natura ed esigenza, religiosa, educativa, morale, sociale, missionaria. Diciamo: «per sua intima natura», e cioè nella sua essenza di EDUC. Sotto questo profilo, le suddette formalità appaiono universali, necessarie, supreme, irriducibili. Appaiono tali tutte e cinque, ed esse sole. Risultano, in una parola, trascendentali dinamici, i quali hanno sempre valore metafisico essenziale, e non empirico, fenomenico. Si riferiscono cioè alla realtà umana esistenziale o realtà storica, vista nella sua essenza di EDUC, e vi appartengono.»
Tommaso Demaria, 5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957 [parte seconda interpretazione della realtà sociale, V Trascendentali dinamici e realtà sociale, § 8- Applicazione. n°/p. 62 .

5«Com’è stato accennato a suo tempo, la prassi vista a livello essenziale, e la forma trascendentale, appartengono ambedue alla causa formale della realtà umana esistenziale (e quindi anche della realtà sociale). E ne rappresentano come due fasi diverse: la fase attivo-passiva della prassi-forma; e la fase passivo-attiva della forma-prassi. La prassi realizza la forma, che potenzia la prassi; e la prassi così potenziata realizza un più alto livello di forma.» Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957 [parte ottava la prassi e le sue leggi, XXXIII Le leggi della prassi , § 7- Legge dell‘oggettivazione dinamica. n°/p. 396 .

6Non è solo educatività dell’economia industriale ma anche del dinamismo scientifico -tecnico, prassi costruttiva dell’utile socio economico, della prassi costruttiva della qualità di sistema

7«Che poi la causa materiale interessi la forma è superfluo il dichiararlo, essendo essa in funzione della causa materiale. Ma lo è tramite le altre cause, sotto il cui dominio si trova in regime di solidarietà e collaborazione. La causa materiale dinamica infatti è già essa stessa ente di secondo grado, e dunque non materia puramente passiva, ma solidale e collaborante con le altre cause dinamiche, in funzione recettiva o anche veicolare di forma, poiché la recettività e la veicolarità della forma sono appunto le due caratteristiche della causa materiale dinamica.» Tommaso Demaria,2 METAFISICA DELLA REALTA’ STORICA,Costruire Bologna 1975 [,[ [ III Forma metafisica e formalità trascendentali [ , § 2 – Forma e materia n°/p. 70 ].

8« L’Assoluto ideologico non è un’entità astratta che si collochi fuori della realtà e del mondo. Abbiamo già detto che è l’anima stessa dell’ideologia, la quale a sua volta è l’anima della prassi. L’Assoluto ideologico quindi risulta l’anima dell’anima della prassi, appunto perché è l’anima della stessa ideologia. Ed è tale, innanzitutto a livello di essenza. Non cercheremo dunque l’Assoluto ideologico nel feno­meno o nel contingente agire politico-sociale. Ma dobbiamo ricercarlo nell’essenza dell’ideologia, come anima, centro, motore della stessa anima di essa. Così facendo, potremo pure trovarlo nascosto ma egualmente presente e operante anche nella fenomenologia e nell’agire politico-sociale contingente, intento a intessere quella invisibile trama che a un dato momento può scattare in un irresistibile e inarrestabile congegno. »
Tommaso Demaria,4 L’IDEOLOGIA CRISTIANA,Costruire ,Bologna 1975, parte terza l’ideologia cristiana come ideologia dinontorganica, XVI Ideologia e assoluto ideologico , § 3- Assoluto ideologico e chiave ideologica. n°/p. 286-287 .

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