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« il futuro è già cominciato », tale legge, come esigenza storica, è già diventata operante. O già fin d’ora si comincia a costruire il futuro dinontorganicamente, o, forse senza volerlo e senza saperlo, si lavora e si concorre a lavorare per la catastrofe.
le rivoluzioni,(ISIS ndr) sono ancora dei tipici fenomeni statici: una autentica « contaminazione » di statico e dinamico
Ogni allontanamento dalla costruzione dinontorganica ( IN FUNZIONE DELLA VITA ndr.) è pertanto un porsi sulla strada della catastrofe, che sarà appunto, giudicata realisticamente, la catastrofe antirealistica. La costruzione dinontorganica è uno strumento di analisi storica che porta con sè la validità del realismo integrale, la sensibilità vitale dell’ideologia giusta e la responsabilità della giusta prassi ideologica. E il suo campo di applicazione è davvero omnicomprensivo.
Nella nuova epoca storica dinamica il futuro va previsto, analizzato a fondo per coglierne le linee direttrici essenziali, va programmato, realizzato in sincronia con le sue scadenze va costruito in funzione dell’autentica natura della realtà storica. Si tratta infatti della stessa possibilità (della Vita): di un futuro ancora possibile o che diventa sempre più impossibile. Può trattarsi della sopravvivenza del genere umano.
L’umanità può ancora avere un futuro? Per noi essa emerge dall’intero percorso della nostra trilogia realistico-dinamica, ma può riassumersi in questa breve frase: il futuro dell’uomo che va definendosi come l’unico possibile, è il suo futuro dinontorganico, reso possibile dalla costruzione dinontorganica.
Ed anche la catastrofe a cui alludiamo va intesa in senso dinamico. |
8 – O futuro dinontorganico, o catastrofe antirealistica |
La catastrofe dinamica va intesa non fenomenicamente, ma ontologicamente. E’ la catastrofe della costruzione antirealistica. E’ la catastrofe antirealistica. Questa può già essere in atto. Ma oggi può rappresentare un errore (o un delitto) ancora contenibile nei margini di tolleranza della storia. Domani però non sarà più così. Se pertanto non si provvede per tempo ad una realistica costruzione dinontorganica (in funzione della Vita ndr) il livello di guardia sarà presto superato, perché il margine di tolleranza della storia va restringendosi, via via che quest’epoca di transizione tende a sfociare nell’epoca storica dinontorganica pura e semplice, sia corrisposta che tradita.L’epoca storica dinontorganica è l’epoca storica del realismo dinontorganico, della realistica costruzione dinontorganica. Come tale non sarà più in grado di sopportare una costruzione dinamica antirealistica, negatrice della costruzione dinontorganica. Né potrebbe accontentarsi di una costruzione organica di tipo tecnocratico. La storia è una realtà ontologico-dinamica che fa capo al « dinontorganismo » (religioso e profano), e non già ad uno pseudo-organismo tecnocratico, quale potrebbe venir suggerito dalle più avanzate teorie sociologiche. Tanto meno essa potrebbe far capo a contro-organismi antirealistici di estrazione ideologica diversa.La futura (e già presente) epoca storica dinontorganica pone dunque l’umanità di fronte al nostro dilemma, senza possibilità di evasione: o infiliamo la strada di una realistica costruzione dinontorganica, o corriamo incontro ad una catastrofe antirealistica, perché l’unico futuro possibile è quello dinontorganico.
E’ il caso di domandarci con sincerità: abbiamo infilato (o stiamo infilando) la strada della costruzione dinontorganica, o non piuttosto la strada della catastrofe antirealistica?
L’epoca di transizione in cui ci troviamo è fatta apposta per il giusto centramento della rotta. Bisogna provvedervi responsabilmente e tempestivamente. Non possiamo lasciarci trascinare alla deriva. In senso dinamico essa è già « catastrofe antirealistica ». |