Come è fatta la vita? Nessuno di noi sa dare una risposta razionale: ci riesce di dire come è fatto un organismo, e questa limitazione è sorprendente perché siamo vivi.
La vita-organismo è costretto ad agire per poter essere e questa azione a titolo proprio ce lo fa riconoscere e difatti il giorno in cui non agisce più noi diciamo: “poveretto, è morto”.
Ancora più strana è la vita dell’uomo, perché oltre ad organismo fisico è anche “persona” ossia costretto ad auto costruirsi nella sua sapienza interiore … la vita dell’anima è quindi sapienza … .
Siamo concepiti con due cuori. Nasciamo nell’agire sapiente di nostra madre, e ci allontaniamo da essa solo per entrare brevemente nell’umanità con la quale ci uniamo: non siamo mai arbitri solitari della nostra sapienza vitale dal primo istante alla morte.
Ma la sapienza sociale in cui siamo immersi oggi come si presenta nel suo lato secolare? L’umanità é un ente che supera i confini della morte trasmettendo la sapienza necessaria a generare altra vita: è perciò in azione autocostruttiva coerente ed univoca perché animato da una sapienza vitale e vitalmente operante . Si tratta di un ente (ONTO) la cui azione continua (DIN) necessariamente vitale (ORGANICA) si stende attraverso i sui suoi piani dell’essere anche ad organizzare quella società di cui facciamo parte.
La sapienza è una razionalità, una unità che non si può descrive se non attraverso uno studio critico frazionato, rappresentazione concettuale che ne preservi l’unità: questa esplosione nei piani dell’essere della sapienza vitaleè la “Matrice Dinontorganica Operativa”
