Dal Joint Project PReSI alle Tecnoscienze Sviluppi e Applicazioni della Metafisica Realistico Dinamica Iniziative in corso e prospettive (Verona 5 maggio 2018)
Di Roberto Roggero
Ho conosciuto Tommaso Demaria perché mio fratello Piergiorgio mi ha parlato di tale Tommaso Demaria. Ho frequentato il Centro Toniolo di Verona con don Gino Oliosi e Gaetano Peretti, Gaetano Bellorio, Stefano Fontana, … e il prof. Tommaso Demaria ovviamente. Ho scoperto così, quarant’anni fa, che esisteva una terza via.
La mia gioventù era un’epoca di contrapposizione marxismo e capitalismo, per cui parlando di terza via ero l’unico cretino che “prendeva parole” da entrambi gli schieramenti.
Sono un “Ontotecnico” (nome che mi ha dato Luca al momento della sua laurea ossia mi occupo di creare strumenti ontologici per uso “quotidiano”), non ho nessun interesse teologico, solo cerco di applicare alla mia vita laica la metafisica realistico dinamica. Per me il problema non era la religione, quella allora la si dava per assodata e regolata dal catechismo, il problema era ed è la terza via da applicare via via alla Parrocchia, Pallacanestro, Costruzione dispositivi medici, Riabilitazione, Insegnamento, Auditor di sistema e Politica.
Tuttavia, ad un certo punto della mia vita le cose sono cambiate perché alla morte di Demaria qualcuno lo doveva sostituire … .
La sostituzione è una faccenda complessa, è come morisse Aristotele, non c’è nessuno alla sua altezza. Per quel che mi riguarda sono fissato con l’aspetto pratico della questione, io Luca ( ora Dr. Cipriani) abbiamo scritto perciò (ed illustrato) un primo testo da presentare agli incontri romani del FAC.
Quella dell’”animatore” doveva essere una situazione provvisoria ma, come spesso succede, alla fine sono rimasto prigioniero della metafisica realistico integrale e studiando la terza via dal punto di vista metafisico mi sono accorto di continui richiami intrinseci alle logiche del vangelo.
Per esempio leggendo il vangelo scopriamo che il dinamismo essenziale della persona è spiegato perfettamente dalla parabola dei talenti, … l’aiuto reciproco dall’amore del prossimo … l’unità tra persona e modello-tipo di sviluppo corrisponde alla vite ed i tralci … Sia che si voglia costruire un’azienda, sia che si voglia essere cristiano quella logica lì la devo comunque usare … . Un “disturbo teologico” ma che con l’andar del tempo è diventato così invadente da diventare utile …
Attorno al 2000 (in quegli anni insegnavo), per esempio, ho scritto il testo “L’uomo infinito”, come testo di studi per studenti di Sistemi di Qualità che ha due versioni
- una per atei, senza riferimenti al cristianesimo, solo struttura logico- metafisica-esperienziale
- una per cristiani anche con riferimenti a passi biblici
La metafisica realistico integrale è scienza
La scienza metafisica è razionalità oggettiva non opinione o atto di fede; la metafisica come scienza non inventa nulla, scopre: percepisce e adegua costantemente la sua percezione al reale.
Il suo sviluppo è tutto razionale: A=A, A≠B, tertium non datur. Per cui posto il punto di partenza A tutto va di conseguenza.
Se A=B e B=C allora C=A
Come mai questa continua sovrapposizione con il cristianesimo? Dal mio punto di vista era un po’ seccante. Mi sentivo un po’ “basabanchi” invece che scienziato.
La radice metafisico-teologica
Cosa hanno in più i cristiani dei mussulmani o dei buddisti ?
Tutti siamo credenti ma “Il cristianesimo è la religione vera!” Affermazione da sparapanzarsi dal ridere. Se la religione si fonda esclusivamente su un atto di fede, il mio atto di fede vale quanto il tuo! Risultato: NON può esistere alcuna religione oggettivamente vera.
Affermazione che in sé sembra ineccepibile. Però, questa affermazione era anche di Demaria, persona onestissima e santa. … Come mai lo sosteneva?
La metafisica realistico integrale è una scienza coerente con il punto di partenza e abbiamo visto che è una scienza rocciosa (fondata sulla roccia).
Il punto di partenza di tutta la metafisica realistico integrale è che non mi sono dato la mia esistenza. Se lo avessi fatto sarei come Dio, sarei esistente da sempre e ovviamente non è così (san Tommaso).
Quindi con un atto di ragione devo ammettere la presenza di qualcun altro che all’atto della creazione era vivo da sempre e “mi” ha creato …
Interessante quel “mi ha creato” perché la creazione è un’azione cosciente … il pensiero razionale può fondarsi solo quando ammette che la Vita fonda tutto, perché era prima di ogni cosa creata. In questo caso Vita va scritta in maiuscolo perché “Vita in quanto tale”.
Ne segue che la Vita in quanto tale, ossia la consideriamo nella sua Razionalità Interna Oggettiva, è il fondamento necessario alla metafisica realistico integrale, scienza assolutamente razionale e coerente nella sua esplicitazione.
Però la Razionalità della Vita così considerata è anche il Logos! Logos che noi conosciamo come sorgente dell’intero Vangelo[1] col nome di Cristo (Civ). In 1Gv 1:2 è testualmente spiegato che quello che noi cristiani testimoniamo è il Verbo. “ la vita che si è fatta visibile”.[2]
Poiché entrambe le scienze si fondano sulla vita ne segue che nel cristianesimo ragione e fede si baciano: La religione Cristiana è l’unica religione metafisicamente vera perché una cosa non posiamo negare: sono vivo e la Vita in quanto Tale è necessaria alla mia ragione.
Per questo legame indissolubile l’affermazione iniziale che affermava il cristianesimo come religione metafisicamente vera è corretta.
Se è vera la metafisica realistico integrale è vera anche la religione cristiana, l’una senza l’altra non può esistere perché la metafisica del reale impasta l’universo. La vita è necessaria alla ragione umana che “scopre” senza inventare l’universo e in questo senso la metafisica realistico integrale è ancilla ma in senso ontologico.
Con un immagine possiamo dire che Metafisica realistico dinamica e teologia sono due piramidi che hanno in comune lo stesso vertice
Un identico fondamento (la Vita scritta in maiuscolo) e metodo e un oggetto analogo, portano le due scienze a coincidere nella logica delle rispettive conclusioni. Con una differenza
La metafisica realistico dinamica esplicita la vita nell’ente creato materiale che possiede la vita (od organismo considerato in sé stesso).
La teologia esplicita la Vita nel dato rivelato dell’ente increato operata da Cristo.
Metafisica dinamica o metafisica dei criteri di sviluppo
Ecco spiegato come mai tra i piedi avevo tutte quelle coincidenze quando studiavo la Realtà Storica: si trattava sempre della vita, maiuscola o minuscola che fosse.
Ma io sono rimasto sempre l’”ontotecnico Roberto” quello che cerca come realizzare il nuovo modello di sviluppo e dopo queste prime considerazioni è ovvio che la terza via deve avere al centro, anzi può discendere solo dalla costruzione della vita. Ma come si fa a calare nella pratica l’organicità (= la vita creata)?
Innanzitutto va costruita attraverso l’azione umana ma non più casuale. Vanno scelti nuovi criteri di sviluppo per il nostro agire di umanità. È necessario che la logica della costruzione organica si trovi nei princìpi che regolano la costruzione del concreto.
Trascendentali dinamici
Che cosa presiede la costruzione del concreto?
Nel mondo normale per costruire si usano strumenti che si chiamano criteri di sviluppo, mentre nella Chiesa si parla di Princìpi della Dottrina Sociale Cristiana.
Un nome comune a entrambe le realtà è il nome metafisico di trascendentali dinamici: essi incarnati nella Chiesa prendono il nome di Princìpi e invece incarnati in Modello di sviluppo socio economico[3] prendono il nome di Criteri di sviluppo.
Ovviamente, vista l’identica radice nella Vita, princìpi e criteri di sviluppo hanno la stessa struttura e contenuto, ma con carattere diverso: salvifico-ontico[4] per la chiesa e ontico-salvifico per il modello.
5 Princìpi per la Dottrina Sociale Cristiana
Da “Compendio della Dottrina sociale cristiana” ricaviamo quali sono i princìpi fondanti
«160 I principi permanenti della dottrina sociale della Chiesa costituiscono i veri e propri cardini dell’insegnamento sociale cattolico: si tratta del principio della dignità della persona umana — già trattato nel capitolo precedente — nel quale ogni altro principio e contenuto della dottrina sociale trova fondamento, del bene comune, della sussidiarietà e della solidarietà. Tali principi, espressione dell’intera verità sull’uomo conosciuta tramite la ragione e la fede, scaturiscono « dall’incontro del messaggio evangelico e delle sue esigenze, che si riassumono nel
comandamento supremo dell’amore di Dio e del prossimo e nella giustizia, con i problemi derivanti dalla vita della società ».343
5 criteri di sviluppo trascendentali utilizzati per la terza via
Riassumiamo qui quali sono i trascendentali dinamici utilizzati dal modello dinontorganico (non da quello marxista o consumista)
Educatività: autocostruzione della persona (preparazione a vivere ed agire)
Moralità: norma costruttiva per il bene comune
Socialità: autoattivazione della costruzione dell’unità nel Nuovo modello (costruzione di una convivenza funzionale)
Missionarietà: norma costruttiva organica del modello in funzione della costruzione di un tutto funzionale all’autoattivazione organica delle parti
Religiosità: dinontorganismo
Il confronto sinottico rivela l’analogia[5]
Trascendentali di un modello di sviluppo |
Princìpi della dottrina sociale cristiana |
Educatività: autocostruzione della persona (preparazione a vivere ed agire)
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del principio della dignità della persona umana
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Moralità: norma costruttiva per il bene comune
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del bene comune,
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Socialità: autoattivazione della costruzione dell’unità nel Nuovo modello (costruzione di una convivenza funzionale)
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della solidarietà
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Missionarietà: norma costruttiva organica del modello in funzione della costruzione di un tutto funzionale all’autoattivazione organica delle parti
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della sussidiarietà
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Religiosità: sintesi ripetitrice dell’assoluto costruttore della vita ( organico-dinamico o dinontorganico)
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comandamento supremo dell’amore di Dio e del prossimo |
Possiamo concludere così come fa il Compendio della Dottrina Sociale cristiana al n° 262
L'attività umana di arricchimento e di trasformazione dell'universo può e deve far emergere le perfezioni in esso nascoste, che nel Verbo increato hanno il loro principio e il loro modello.
Da trascendentali a scienza
I princìpi sono princìpi, ossia non bastano, perché per entrare in azione necessitano di essere incarnati nelle scienze e tecniche a valore essenziale, ossia attive e necessarie per la costruzione del sociale. Il mondo globalizzato, proprio per la sua globalizzazione dinamica, si può costruire solo sulla ragione e sulla scienza e tecnica. E da questa scienza passano poi nelle azioni individuali.
Galileo aveva ragione!
Poiché i princìpi si incarnano nella scienza è facile darsi conto che Galileo Galilei aveva ragione
«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si intendere se prima non si impara a intender la lingua e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica.»[6]
Conclusione con Benedetto XVI (Spe salvi)
«Per noi che guardiamo queste figure, questo loro agire e vivere è di fatto una «prova» che le cose future, la promessa di Cristo non è soltanto una realtà attesa, ma una vera presenza: Egli è veramente il «filosofo» e il «pastore» che ci indica che cosa è e dove sta la vita.»[7]
Grazie della vostra attenzione.
«104. Il pensiero filosofico è spesso l’unico terreno d’intesa e di dialogo con chi non condivide la nostra fede. Il movimento filosofico contemporaneo esige l’impegno attento e competente di filosofi credenti capaci di recepire le aspettative, le aperture e le problematiche di questo momento storico. Argomentando alla luce della ragione e secondo le sue regole, il filosofo cristiano, pur sempre guidato dall’intelligenza ulteriore che gli dà la parola di Dio, può sviluppare una riflessione che sarà comprensibile e sensata anche per chi non afferra ancora la verità piena che la Rivelazione divina manifesta. Tale terreno d’intesa e di dialogo è oggi tanto più importante in quanto i problemi che si pongono con più urgenza all’umanità — si pensi al problema ecologico, al problema della pace o della convivenza delle razze e delle culture — trovano una possibile soluzione alla luce di una chiara e onesta collaborazione dei cristiani con i fedeli di altre religioni e con quanti, pur non condividendo una credenza religiosa, hanno a cuore il rinnovamento dell’umanità. Lo ha affermato il Concilio Vaticano II: « Per quanto ci riguarda, il desiderio di stabilire un dialogo che sia ispirato dal solo amore della verità e condotto con la opportuna prudenza, non esclude nessuno: né coloro che hanno il culto di alti valori umani, benché non ne riconoscano ancora la Sorgente, né coloro che si oppongono alla Chiesa e la perseguitano in diverse maniere ». (126) Una filosofia, nella quale risplenda anche qualcosa della verità di Cristo, unica risposta definitiva ai problemi dell’uomo, (127) sarà un sostegno efficace per quell’etica vera e insieme planetaria di cui oggi l’umanità ha bisogno.» Giovanni Paolo II, Fides et ratio,Libreria Editrice Vaticana Roma 1998 , CONCLUSIONE , § n°/p..
http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_14091998_fides-
[1] «Giovanni con ciò ci ha donato la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso faticose e tortuose della fede biblica raggiungono la loro meta, trovano la loro sintesi. In principio era il Logos, e il Logos è Dio, ci dice l’evangelista. »
Benedetto XVI,VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MÜNCHEN, ALTÖTTING E REGENSBURG (9-14 SETTEMBRE 2006) INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DELLA SCIENZA DISCORSO DEL SANTO PADRE Aula Magna dell’Università di Regensburg Martedì, 12 settembre 2006, Libreria Editrice Vaticana Roma 2006 , Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni. http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg_it.html.].
[2] 1Gv1:1 Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita 2 (poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), 3 quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. 4 Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.
[3] «42. Talvolta nei riguardi della globalizzazione si notano atteggiamenti fatalistici, come se le dinamiche in atto fossero prodotte da anonime forze impersonali e da strutture indipendenti dalla volontà umana [102]. È bene ricordare a questo proposito che la globalizzazione va senz’altro intesa come un processo socio-economico, ma questa non è l’unica sua dimensione. Sotto il processo più visibile c’è la realtà di un’umanità che diviene sempre più interconnessa; essa è costituita da persone e da popoli a cui quel processo deve essere di utilità e di sviluppo [103], grazie all’assunzione da parte tanto dei singoli quanto della collettività delle rispettive responsabilità. Il superamento dei confini non è solo un fatto materiale, ma anche culturale nelle sue cause e nei suoi effetti. Se si legge deterministicamente la globalizzazione, si perdono i criteri per valutarla ed orientarla. Essa è una realtà umana e può avere a monte vari orientamenti culturali sui quali occorre esercitare il discernimento. La verità della globalizzazione come processo e il suo criterio etico fondamentale sono dati dall’unità della famiglia umana e dal suo sviluppo nel bene. Occorre quindi impegnarsi incessantemente per favorire un orientamento culturale personalista e comunitario, aperto alla trascendenza, del processo di integrazione planetaria.» Benedetto XVI,CARITAS IN VERITATE,Libreria Editrice Vaticana Roma 2009 [,[ [ 4. Capitolo terzo [ , § 4.FRATERNITÀ, SVILUPPO ECONOMICO E SOCIETÀ CIVILE n°/p. http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20090629_caritas-in-veritate.html].
«194. Affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di «cambiare il modello di sviluppo globale», [136] la qual cosa implica riflettere responsabilmente «sul senso dell’economia e sulla sua finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni».[137] Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. Uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia un mondo migliore e una qualità di vita integralmente superiore, non può considerarsi progresso..» Francesco,Laudato Sii,Libreria Editrice Vaticana Roma 2015 [5-ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO E DI AZIONE,[ [ IV POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA [ , § n°/p. 58-59 http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.pdf].
[4] «…..persone si sono opposte allo strapotere dell’ideologia e dei suoi organi politici, e, mediante la loro morte, hanno rinnovato il mondo. Essa si è mostrata soprattutto nelle grandi rinunce a partire dai monaci dell’antichità fino a Francesco d’Assisi e alle persone del nostro tempo che, nei moderni Istituti e Movimenti religiosi, per amore di Cristo hanno lasciato tutto per portare agli uomini la fede e l’amore di Cristo, per aiutare le persone sofferenti nel corpo e nell’anima. Lì la nuova « sostanza » si è comprovata realmente come « sostanza », dalla speranza di queste persone toccate da Cristo è scaturita speranza per altri che vivevano nel buio e senza speranza. Lì si è dimostrato che questa nuova vita possiede veramente « sostanza » ed è una « sostanza » che suscita vita per gli altri. Per noi che guardiamo queste figure, questo loro agire e vivere è di fatto una « prova » che le cose future, la promessa di Cristo non è soltanto una realtà attesa, ma una vera presenza: Egli è veramente il « filosofo » e il « pastore» che ci indica che cosa è e dove sta la vita.» Benedetto XVI, Spe Salvi,Libreria Editrice Vaticana Roma 2007, Il concetto di speranza basata sulla fede nel Nuovo Testamento e nella Chiesa primitiva, § Il concetto di speranza basata sulla fede nel Nuovo Testamento e nella Chiesa primitiva n°8.
[5] «262 L’attività umana di arricchimento e di trasformazione dell’universo può e deve far emergere le perfezioni in esso nascoste, che nel Verbo increato hanno il loro principio e il loro modello. Gli scritti paolini e giovannei, infatti, mettono in luce la dimensione trinitaria della creazione e, in particolare, il legame che intercorre tra il Figlio-Verbo, il « Logos », e la creazione (cfr. Gv 1,3; 1 Cor 8,6; Col 1,15-17). Creato in Lui e per mezzo di Lui, redento da Lui, l’universo non è un ammasso casuale, ma un «cosmo»,574 il cui ordine l’uomo deve scoprire, assecondare e portare a compimento: « In Gesù Cristo il mondo visibile, creato da Dio per l’uomo — quel mondo che, essendovi entrato il peccato, “è stato sottomesso alla caducità” (Rm 8,20; cfr. ibid., 8,19-22) — riacquista nuovamente il vincolo originario con la stessa sorgente divina della Sapienza e dell’Amore ».575 In tal modo, ossia mettendo in luce, in progressione crescente, « le imperscrutabili ricchezze di Cristo » (Ef 3,8) nella creazione, il lavoro umano si trasforma in un servizio reso alla grandezza di Dio.» Chiesa Cattolica,Compendio della Dottrina Sociale Cristiana,Libreria Editrice Vaticana Roma 2004 [PARTE SECONDA,[ [ PARTE SECONDA IL LAVORO UMANO [ , § I. ASPETTI BIBLICI n°/p. http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html].
[6] Galileo Galilei,Introduzione alla filosofia,ISSR san Pietro martire Verona 2015 [,[ [ 10.2 La rivoluzione scientifica. G. Galilei [ , § 10.2.2 La filosofia è scritta nel libro della natura in caratteri matematici n°/p. 62 ].
[7] Benedetto XVI, Spe Salvi, Libreria Editrice Vaticana Roma 2007 ,
Il concetto di speranza basata sulla fede nel Nuovo Testamento
e nella Chiesa primitiva , § Il concetto di speranza basata sulla
fede nel Nuovo Testamento e nella Chiesa primitiva n°8 ].