APPUNTAMENTO SETTIMANALE CON LA METAFISICA REALISTICO INTEGRALE 607

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 Nuova costruttivitàC3
Conclusione Giunti al termine del nostro « Realismo dinamico », la sola cosa che vogliamo rilevare, a conclusione di tutto, è la seguente: questo termine non dev’essere che un inizio. Si tratta infatti di un punto d’arrivo, che è anche un punto di partenza, per un cammino teorico-pratico ad un tempo, in ambo gli aspetti eminentemente operativo. E’ un’affermazione che si giustifica in virtù della stessa realtà storica dinamica e della sua metafisica; giustificazione che crediamo emerga con sufficienza attraverso tutto il cammino teorico che è stato fatto, da un iniziale dato di esperienza orientato alla ricerca dell’ente dinamico, fino ad arrivare al dinontorganismo religioso e profano, alla costruzione dinontorganica ecclesiale e ideologica.Dato questo suo sbocco finale, il nostro discorso, mantenutosi sempre a livello metafisico, può essere una prova che non sempre la metafisica è un’evasione dal reale o, nella migliore delle ipotesi un pensiero realistico che però sfugge alla realtà per la tangente dell’astrazione. E’ anche possibile una metafisica non già di evasione, ma di immersione nel reale. Tale crediamo sia stata la nostra metafisica dinamica realistica della realtà storica.Ma la sua caratteristica più importante è forse quella del suo sbocco operativo, con più precisione, costruttivo, non nel senso che la teoria diventi sinonimo della pratica o comunque si confonda con essa. Ma nel senso che si tratta della teoria della realtà storica e dunque dell’organismo dinamico, del « dinontorganismo », che si costruisce metafisica, sapienzialità e teologia veraC3attraverso la prassi. Per cui una metafisica dinamica realistica della realtà storica si risolve, o almeno può diventare l’equivalente, a livello ontologico-metafisico, di una teoria della prassi. Certo si risolve nella chiave dinontorganica della teoria dinontorganica della prassi dinontorganica.

 

E’ qui dove si pone lo sbocco operativo della metafisica in questione. E si pone appunto come sbocco operativo « chiave », poiché è l’essere la chiave dell’agire, il che è tanto più vero per l’organismo dinamico, il «dinontorganismo », che nel suo aspetto attivistico si risolve addirittura nella prassi come propria vita-azione, la quale prassi ne diventa la chiave operativa per eccellenza.

E’ una via nuova, teorica e pratica, che si apre in campo realistico-dinamico. Può darsi che sia la strada nuova che bisogna percorrere nel futuro, perché imposta dalla realtà storica stessa, e dunque dall’essere. L’importante è riuscire ad infilarla per il suo giusto verso e la sua direzione giusta. E’ la metafisica dinamica realistica che può e deve offrirci questo servizio. II nostro lavoro, attraverso l’elaborazione dottrinale, ha appunto mirato a questo scopo: aprire una via nuova, teorica e pratica, in campo realistico-dinamico, e aiutare ad infilarla per il suo giusto verso e nella sua direzione giusta.

FIG3BcSi tratta quindi di un semplice contributo riguardante un grosso problema di interesse comune, che in concreto va affrontato da tutti e portato avanti da tutti sia in linea teorica che pratica, in base alle competenze, responsabilità, e buon volere di ognuno.

La nostra parte, è consistita nella elaborazione di un primo saggio di realismo dinamico, come un qualsiasi sussidio, senza pretese. Il suo valore per noi non sta in se stesso come elaborazione dottrinale, ma nello stimolo che può derivarne, a fare di più e di meglio, e soprattutto a percorrere l’immensa strada che ci si apre davanti, e che purtroppo nella sua specificità è ancora tutta quanta da percorrere

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