Guai a farlo mancare dalla propria biblioteca!
La competitività è necessaria al miglioramento SOCIO-economico?
PENSARE IL RAPPORTO TRA STORIA E SOCIETA’ 15-18 novembre UPS Roma
Quarto Seminario di studio (scarica locandina) Università Pontificia Salesiana Facoltà di Filosofia in collaborazione con Associazione “Nuova Costruttività” e con il Centro Ricerche Teologiche e Metafisiche di Verona all’interno del corso accademico FA0160 (Filosofia della storia), a.a. 2017/2018
PENSARE IL RAPPORTO TRA STORIA E SOCIETÀ
Il contributo del pensiero organico-dinamico di Tommaso Demaria alla filosofia sociale, alla metafisica e all’ecclesiologia
Università Pontificia Salesiana – Piazza dell’Ateneo Salesiano, 1 – Roma
PROGRAMMA
Mercoledì 15 novembre 2017, ore 10.35 – 12.10, Aula F01
(Filosofia) INTRODUZIONE DEL SEMINARIO DI STUDIO prof. Mauro MANTOVANI (UPS) dott. Oliviero RIGGI (UPS)
Giovedì 16 novembre 2017, ore 15 – 17.30, Aula CS1 (Scienze della Comunicazione sociale)
TAVOLA ROTONDA INTERDISCIPLINARE LA COMPETITIVITÀ È NECESSARIA AL MIGLIORAMENTO SOCIO-ECONOMICO? UNA RIFLESSIONE CRITICA
Venerdì 17 novembre, ore 15 – 18.30, Aula Juan Vecchi UN’ECCLESIOLOGIA DINAMICA PER SERVIRE IL CAMBIAMENTO D’EPOCA”
mons. Lorenzo LEUZZI (Vescovo ausiliare di Roma)
dott. Piergiorgio ROGGERO (Centro Ricerche Teologiche e Metafisiche di Verona)
p. Riccardo LUFRANI (Priore del Convento di Santa Maria sopra Minerva, Roma)
Sabato 18 novembre 2017, ore 9 – 13, Aula Juan Vecchi
I PRESUPPOSTI CULTURALI PER COSTRUIRE UN MONDO MIGLIORE
Roberto ROGGERO (Centro Ricerche Teologiche e Metafisiche di Verona)
dott. Luca CIPRIANI (Associazione “Nuova Costruttività”)
dott. Alessandro CORTESE (Docente di filosofia – Verona)
Dialogo tra i partecipanti Saluti conclusivi del dott. Nicola MELE (Presidente dell’Associazione “Nuova Costruttività”)
Informazioni: prof. Mauro Mantovani – 06.872901 – mantovani@unisal.it
Politica:la crescita felice
7. Sesta domanda da dove bisogna iniziare?
Occorre iniziare dal processo di sintesi tra i sistemi governato da leggi oggettive ed universalmente riconosciute.
7.1. Fondare l’economia su leggi oggettive [178]
Noi stessi mangiamo con l’ energia artificiale, senza energia artificiale siamo morti. La nuova via non può essere fondata solo su un leader [53] o su una politica [178]. La via del modello organico-dinamico è segnalata dalle leggi della TERMODINAMICA che un leader o una politica si incarica di realizzare. « L’energia di un sistema termodinamico chiuso non si crea né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma ad un’altra. » Seguiamo la via oggettiva della trasformazione dell’energia. Cominciamo con l’osservare che una risposta ciclica di natura termodinamica esiste da sempre, e riguarda direttamente i trascendentali dinamici della casa comune socialità e missionarietà (“ex” solidarietà e sussidiarietà) espressi dall’equilibrio della CO2.
7.3. L’ecosistema “cristallizza” parte dell’energia destinata a produrre calore (e regola anche la CO2).
La natura viva ha affrontato con successo il problema di autostenere la vita regolando la temperatura del pianeta attraverso il CICLO della “segregazione di CO2” (contemporanea alla produzione di ossigeno) sotto forma di Carbone o Petrolio, vita e suolo. La bio-regolazione dell’equilibrio termico avviene attraverso due meccanismi correlati:
- il primo in grado di ridurre l’effetto serra tramite la riduzione della Co2 gassosa si realizza con l’azione dei vegetali che la “rubano” all’aria trasformandola in polimeri di carbonio.
- il secondo in grado di “cristallizzare” l’energia a un livello di energia più alto del calore sotto forma di polimeri di carbonio, biomassa, “petrolio” o suolo.
Per questa caratteristica energetica della loro produzione la biomassa, il petrolio o il carbone possono essere a loro volta trasformati facilmente in energia. Su questi due meccanismi, in particolare sul secondo si può fondare la rivoluzione industriale (non importa se classificata come prima seconda, terza,…)[23] e la società che da essa dipende.
7.4. Occorre che l’economia impari a “cristallizzare” l’energia del sole e regolare la CO2
Riprogettare un ciclo socio-economico in senso organico-dinamico significa far sì che l’intero sistema si comporti sempre di più come la vita organica, captando direttamente dal sole l’energia artificiale necessaria all’economia prima della sua trasformazione in riscaldamento del suolo [172]14. Questo tipo di economia ha come fine generale l’equilibrio termico e come fine immediato il sequestro della CO2 dall’atmosfera attraverso lo sviluppo di ecosistemi [36,141]. Ma diversamente dalla natura che produce “petrolio”, in questo ciclo economico organico dinamico l’energia viene stivata sotto forma di energia cristallizzata in prodotti industriali utili o discariche inerti (sono la sostituzione del petrolio). È questo il caso dell’energia elettrica solare da pannelli che è “rubata” al riscaldamento del suolo quando viene trasformata in manufatti attraverso la rivoluzione industriale. È una nuova via economica con nuove caratteristiche ontologiche:
Ricchezza (deve produrre nuovi manufatti UTILI),
Riutilizzo (di materiali ancora validi senza trasformarli in calore),
Riciclo (prodotti esausti),
Riforestazione e altissimo
Rendimento dei processi costruttivi[22]socio-economici.
7.5 sistema energetico e non fonte di energia
« Si tratta di una scelta non già “esclusiva”, ma sapienziale e dunque “preferenziale”. Scegliere la “società solare”, come scelta scientifico-tecnologica in funzione della scienza-sapienza ideoprassica dinontorganica, significa tracciare una linea programmatica preferenziale energeticamente non esclusiva quanto a risorse energetiche immediate. Oggi siamo vittime di un sistema energetico sbagliato. E ciò nonostante non è possibile lasciar mancare l’energia ad una società che di energia vive. Se pertanto le centrali atomiche e nucleari come produttrici di energia elettrica per un dato momento risultano un qualcosa di inevitabile, l’importante è che non rappresentino una scelta di principio, la quale condurrebbe alla “società nucleare” come un qualcosa di irreversibile.» [Tommaso Demaria,Atti del Corso di studio Mid di Roma – Centro Nazareth, 26-30 dicembre 1984, FAC Roma 1984[A – IDEOLOGIA, IDEOPRASSI DINONTORGANICA E SCELTA ENERGETICA, II LA SCELTA ENERGETICA, § 11 – IL SOLE COME PRINCIPALE FONTE ENERGETICA p. 37].
7.6 crescita felice è limitata alla frazione solare
L’antinomia lavoro per tutti e decrescita lascia il posto alla “crescita felice” dove c’è, a condizioni ben precise, lavoro per tutti e senza limite prima delle quali è che tutta la filiera di un prodotto dipenda dall’energia solare. Ne segue che l’espansione economica legata alla “crescita felice” sarà tanto maggiore quanto maggiore è la frazione di energia solare del sistema energetico che muove l’economia. Si tratta quindi di un processo progressivo limitato da questo e la cui realizzazione richiede, è intuitivo, il coordinamento di molti altri fattori come si vedrà in seguito al punto 8
7.7. Dynamic organic energy model
7.3 The ecosystem “crystallizes” part of the energy that could produce heat (and also adjusts CO2 ). Nature has always tackled the problem of adjusting the temperature of the planet: the solution has always been the “segregation of CO2 ” in the form of coal or oil. Two natural mechanisms adjust the thermal equilibrium: – greenhouse effect reduction through the abatement of gaseous CO2 thanks to the action of plants. – the process of not to transform the whole solar energy into heat, but “crystallise it” in the form of polymers (eg “oil” or coal). For this reason, the oil or coal can in turn be converted easily into energy. By entering into this second mechanism the industrial revolution dynamic organic can be founded (no matter if classified as first and second, third,…)[23] e la società che da essa dipende. 7.4 In order to be able to work endlessly, it is necessary that economy learn to “crystallize” the energy of the sun and to adjust CO2 emissions To redesign a socio-economic cycle in an organic-dynamic acceptation means to ensure that the entire system, increasingly gets the necessary artificial energy directly from the sun, before its transformation into heating the soil [172]. At the same time, it is necessary that economy main purpose becomes CO2 removal from the atmosphere through the development of ecosystems [36,141] whose operation is at zero cost. In this model, the industrialization “crystallizes” this energy at a greater level, exactly as nature already does, by creating “oil”. But in the economic organic cycle energy is again stowed in the form of energy crystallized into manufactured articles or inert landfills (in replacement of oil). We thus have Wealth (= New items manifactured), Reutilisation (products still valid), Recycling (exhausted inert products), Reforestation and a need for very high thermodynamic efficiency in constructive processes [22] in order to produce less heat. While in the current economy consumerism the increase of industrialization is proportional to the increasing pollution from heat and destruction of the ecosystem, in contrast – in the organic dynamic model which exploits the input energy from the sun – we have proportional correlation between the reduction of pollution from heat, the balance with the ecosystem and the increase of industrialisation: this solves the problem of employment for all but accordingly changes the life styles[5,16,23,…).
8. Settima domanda a quali condizioni si può lanciare il modello organico dinamico?
La via per l’economia oggi è organico-dinamica, si può espandere ancora alla condizione di non immettere ulteriore CO2 nell’atmosfera. E OGGI questo è possibile.
8.1. Al crescere dell’economia cresce la vita e diminuisce l’inquinamento: si può mantenere in moto l’economia e dare lavoro a tutti!
Intercettando l’energia in entrata dal sole (in questo esempio con i pannelli solari) la riduzione dell’effetto serra è direttamente proporzionale all’aumento della industrializzazione_organico-dinamica. L’impossibilità di salvare il pianeta e nel contempo di mantenere in moto il ciclo economico generata dall’attuale opzione socio economica consumista( che a sua volta genera la necessità della decrescita felice), si è rivelata falsa.
E’ invece possibile espandersi in una “crescita felice”, realizzando così il “lavoro per tutti” auspicato dal papa [127]. Attraverso e solo con il modello organico dinamico la situazione si rovescia perché la variabile intrinseca è diventata Meno inquinamento = più produzione (di ecosistema e di manufatti) = più lavoro e quindi più occupazione. = più ricchezza utile = minor consumo (di ecosistema con l’aumento della qualità del prodotto).
Diremo di più: nel modello organico dinamico la salvezza del pianeta non è possibile senza nuovi posti di lavoro.[127,128,129,183].
8.2. Solo con queste premesse termodinamiche è possibile lanciare “Piano Marshall” internazionale necessario alla regolazione della temperatura del pianeta.
Insieme abbiamo fatto guerra al pianeta, adesso insieme ricostruiamolo! La via della ricostruzione passa solo attraverso l’uso di energia artificiale ricavata dal sole prima che riscaldi il suolo e da un piano internazionale che lo realizzi. Questa scelta modifica necessariamente il modo di essere società. Il prof. d. Tommaso Demaria osserva: « Il porre al centro del sistema energetico l’energia solare, assume questo significato: l’energia solare diventa un parametro di riferimento, e non una scelta esclusiva, la quale “scelta esclusiva” non riguarda le fonti energetiche, ma la scelta tra le due società, società nucleare, e società solare.» [15] Non è il tema di oggi valutare quali siano le differenze tra società solare e nucleare, tuttavia l’articolazione delle logiche interne al modello stesso ci “costringe” su un binario che corrisponde a quello che troviamo espresso in Laudato sì’.
8.3. Le conseguenze sociali del passaggio: caratteristiche essenziali intrinseche al modello organico dinamico.
Evidenziamo alcune diffeRenze dal modo di vivere odierno.
Risse zero: Nel suo farsi termodinamico nessuna parte del sistema organico dinamico trivalente può costruirsi in conflitto con un’altra: è la prima caratteristica di un sistema complesso[231] che possiamo definire “oikosistema” ed è una differenza che possiamo osservare nel “cambiamento di stili di vita” [206].
8.3.1. Economia-socio-ambientale
Ricchezza: Per abbattere la produzione di calore è necessaria una maggior produzione di ricchezza reale socio-economica. L’umanità funziona tanto meglio quanto più aumenta la produzione di beni industriali utili ad “alto contenuto energetico” (di alta qualità)[107,194]e pensati in funzione dell’ecosistema[206], più esattamente del sistema trivalente.
Rendimento: La produzione termodinamica valida deve generare il minor calore possibile e quindi ha bisogno di processi socio-economici ad alta efficienza (producono in totale meno calore) [22,180]. Il consumismo che ha come fine la bassa efficienza non è più possibile, si va verso la produzione in qualità totale (in “Toyota Way” per la precisione). La cultura della qualità totale che necessariamente la fonda è l’esatto contrario della cultura e della società dello scarto [6,22,43].
Riutilizzo: Proprio per la termodinamica applicata alla società è necessaria la riduzione degli sprechi e dello scarto a partire da quelli sociali [5,16]. Dovunque si può fare a meno di produrre qualcosa … in questo modo si produce meno calore e non si ha bisogno di materie prime.
Rioccupazione bilanciata: Poiché il sistema è socio-economico ciascuno è necessariamente partecipe del processo di riduzione della temperatura in ogni parte del pianeta anche solo come acquirente [206]. Questa caratteristica accompagnata alla necessità del massimo rendimento socioeconomico-ambientale richiede economia solare diffusa: lo aumento produttivo necessariamente diffuso sposa la necessità di “ accesso per tutti al lavoro UTILE [127]”.
Ridimensionamento: Ridimensionamento sia assoluto che relativo. Ridimensionamento assoluto: il dinamismo (socio) economico ha un optimum funzionale all’equilibrio termico e quindi l’economia organico dinamica non ha un’espansione infinita [106]. Ridimensionamento relativo: Le grandi strutture produttive (e quindi anche quelle sociali) producono per milioni di utenti generando la necessità di trasporti di prodotto e quindi di spreco termodinamico. C’è quindi un optimum anche tra società e bacino di produttivo, andiamo verso lo sviluppo del “chilometro zero”.
Riciclo: la necessità per l’economia della produzione di un ambiente vivo cozza contro la attuale distruzione dello stesso per ricavarvi materie prime: occorre “chiudere” il sistema riciclando.[22,180,192]
8.3.2. Società-economico-ambientale
Ridistribuzione: La naturale diffusione delle fonti energetiche e di consumo unita al “chilometro zero”, porta necessariamente alla tendenza alla diffusione geografica della produzione [170] che è esattamente il contrario dell’economia di scala. Il centro termodinamico del nuovo modello [144,179,180,183,213,232] è lo sviluppo della costruzione della società particolare in simbiosi con il proprio ecosistema e nel contempo parte di un organismo superiore. Ridistribuzione è anche applicabile al “picco” produttivo proprio del lancio di un nuovo prodotto che richiede l’iniziale produzione di grandi quantità che a sua volta richiederebbe l’ampliamento momentaneo della struttura sociale. Ridistribuzione significa in questo caso concessione a terzi della produzione per mantenere stabile o quasi la struttura sociale globale. Altri termini correlati sono “livellamento produttivo” e “chilometro zero”.
Reciproco aiuto comunitario: come corollario alla ridistribuzione di produzione e consumo si ha che il modello organico dinamico richiede la soddisfazione dei bisogni a “chilometro zero”. Questo presuppone sistemi produttivi polispecialistici rispondenti all’effettivo bisogno della società particolare [129,189]. Riduzione dei costi: l’eliminazione degli sprechi nel contempo socioeconomico-ambientali coincide con la riduzione dei costi di produzione [189].
Reddito monetario distribuito: Come ulteriore corollario alla ridistribuzione di produzione, consumo e localizzazione si ha la ridistribuzione della massa monetaria che segue la necessità di scambio tra produzione e consumo [129].
Risparmio termodinamico: Il ciclo socio economico ambientale ha natura essenziale ed è fondato sulla economicità metafisica (in questo caso si esprime attraverso la termodinamica). Esso quindi definisce la qualità di sistema trivalente come il minimo costo termodinamico possibile per generare vita contemporaneamente sociale, economico, ambientale. Per esempio considera l’intero costo del prodotto dalla produzione delle materie prime al suo smaltimento[22] attraverso il costo del suo utilizzo.
Reale ricchezza: corollario del modello di sviluppo organico dinamico socio-economico-ambientale, è la definizione di ricchezza reale come capacità di rispondere ai bisogni di sviluppo della vita di ogni parte del sistema attraverso il risparmio termodinamico. La ricchezza reale contempla la sobrietà, il riutilizzo, la possibilità di riciclare ma anche la ricchezza di tempo, una comunità di riferimento stabile per l’aiuto reciproco, … [13,16,22,…].
Riorganizzazione sociale: Nella società organico dinamica la tendenza è verso un ritmo circadiano ( a proposito, l’argomento ha ricevuto un Nobel proprio quest’anno). Il picco produttivo di efficienza nella produzione di energia è seguito da quello di trasformazione di energia … quindi … se tra le 09 e le 15 produco energia, la maggior efficienza del sistema la ho con un orario di lavoro tra le 09 e le 15. Si può lavorare anche la notte con l’energia immagazzinata nel giorno o con fonti di diverso tipo ma l’efficienza totale del sistema è minore.
Riduzione dell’orario di lavoro: se il picco di consumo produttivo corrisponde alla maturazione del giorno, alcuni lavori che hanno lo scopo di immagazzinare energia solare per diminuire la temperatura del pianeta possono essere fatti solo di giorno. A partire dall’agricoltura, …
Riconversione culturale:…
8.3.3. Ambiente-socio-economico
Riequilibrio: Il fine di produrre ecosistema per mantenere l’equilibrio della temperatura è sinonimo della ricerca di un equilibrio tra l’organizzazione della massa biotica e l’organizzazione umana [139].
Rivitalizzazione: L’attuale fine della rivoluzione industriale è quello di trasformare sostanza viva in materia prima morta. Nel sistema economico organico-dinamico è il contrario perché per catturare CO2 ho bisogno di trasformare l’energia morta in organismi vivi raggruppati in ecosistema vitale e vitalmente operante.
Raggruppamento sistemico: Perseguire questo equilibrio richiede un optimum e in questo modello economico organico dinamico la via preferenziale è l’utilizzo di risorse biotiche [32] RAGGRUPPATE in ecosistema [140]e sotto ecosistemi.
Ripopolazione: la situazione attuale di deficienza nella cattura di CO2 obbliga la socio-economia ad occuparsi della ripopolazione di terra e mare … . Dal punto di vista della motivazione, adottando il modello di sviluppo organico-dinamico siamo passati da un soggettiva buona volontà ecologica alla necessità di produrre vita per la sopravvivenza del modello economico-sociale umano. Un bel salto. Eccetera … .
Felici conclusioni.
Laudato sì’ propone una nuova via effettivamente possibile allo sviluppo economico, perfettamente compatibile con lo sviluppo sociale ed ambientale. Abbiamo iniziato domandandoci come sostituire il modello di sviluppo consumista-distruttore con il nuovo modello organico dinamico: occorre mutare il paradigma economico su cui è costruito il suo sviluppo. Ci siamo domandati se si può ed abbiamo iniziato la nostra indagine osservando come è fatto: il modello organico dinamico racchiude in sé i principi dell’incarnazione della vita (DSC) che animano tanto la realtà economica quando quella sociale come l’ecosistema.
Ma come mobilitarlo? Abbiamo trovato la via per attivare il suo dinamismo auto correttivo in grado di essere misurato e quindi di essere di riferimento per l’(auto) costruzione dell’umanità nello spazio e nel tempo in modo coerente ed univoco attraverso la sua stessa prassi. È oggi possibile mobilitare il nuovo modello organico-dinamico sfruttando la necessità umana di mantenere in moto l’economia industriale: è infatti possibile sostituire l’attuale meccanismo distruttivo della vita (compresa la nostra) con un nuovo paradigma che richiede lo sviluppo economico in senso vitale e vitalmente operante per il controllo dell’effetto serra. Lo si deve fare a partire dall’energia stessa che fonda la possibilità del ciclo economico industriale ma che ha come effetto di sconvolgere in senso positivo il modo di vivere attuale, proprio come descritto e auspicato da Laudato sì’, anche in aspetti apparentemente scollegati dall’ecosistema come la cultura, il lavoro per tutti e la distribuzione della ricchezza sul pianeta.
The end (and new word) Buon compleanno a Tommaso Demaria (sono 20 anni dalla morte)
[15] Tommaso Demaria,PER UNA NUOVA CULTURA,NPC edizioni Verona [,1 PASSAGGIO ONTOLOGICO DALLO STATICO AL DINAMICO, § 6. Rivoluzione industriale e divisione ontologica della storia p. 19]. 16 Per approfondire questo aspetto puoi vedere per esempio di Tommaso Demaria “la società alternativa” e dello stesso autore “Per una nuova cultura”.
Spiegazioni per immagini
- schema del modello utilizzato dalla natura: toglie CO2 dall’atmostera e abbassa la temperatura trasformando l’energia solare in biosfera e alla fine il petrolio.
2. Schema dell’attuale modello autodistruttivo capitalista-consumista: aggiunge CO2 all’atmosfera, libera l’energia fossile immagazzinata dalla natura, distrugge la biosfera per avere le materie prime.
A lungo andare il risultato non può essere che questo
(ANSA) – ROMA, 15 SET – Il riscaldamento globale, se accentuato, potrebbe nei prossimi decenni dar vita a rischi “catastrofici” e persino “esistenziali”, arrivando a minacciare la sopravvivenza della specie umana. L’allarme arriva dalla Scripps Institution of Oceanography dell’università della California a San Diego.
In uno studio pubblicato sulla rivista Pnas, i ricercatori hanno preso in esame i modelli di previsione sul cambiamento climatico per definire le categorie di rischio a cui il Pianeta va incontro. Con un aumento della temperatura terrestre molto elevato, compreso tra i 5 e gli 8 gradi, per gli esperti esiste “una probabilità bassa, ma statisticamente significativa”, di “minacce esistenziali alla sopravvivenza dell’umanità”.
Un’impennata del termometro compresa tra i 3 e i 5 gradi, si legge ancora, potrebbe determinare conseguenze “catastrofiche”.
Le ondate di calore mortali, ad esempio, potrebbero diventare comuni. Per gli esperti esiste una probabilità su 20 che il riscaldamento globale causi danni catastrofici già entro il 2050.
“Quando diciamo che c’è il 5% di probabilità di un evento ad alto impatto, le persone pensano che sia una cifra piccola, ma equivale a dire che esiste una probabilità su 20 che l’aereo su cui stiamo per imbarcarci precipiterà”, spiega il docente di Scienze climatiche Veerabhadran Ramanathan, autore della ricerca. “Non saliremmo mai su un aereo che ha una probabilità su 20 di cadere, ma siamo disposti a farci salire i nostri figli e nipoti”.
Con un aumento della temperatura terrestre compreso tra gli 1,5 e i 3 gradi, e cioè nello scenario migliore, l’impatto potrebbe comunque essere “pericoloso”. Il pericolo, rilevano gli autori, è determinato dall’incremento di eventi meteorologici e climatici estremi tra cui ondate di calore, inondazioni e uragani più intensi, oltre a prolungati periodi di siccità.(ANSA).
Ciclo obbiettivo della crescita felice che funziona con le stesse logiche e collabora con quello naturale .
A regime, ad ogni KW utilizzato ( anche da privati consumatori) corrisponde un miglioramento del problema socio-economico ambientale.
“la novità ontologica del sistema tomista” e “Da Tommaso a Tommaso: la via della Vita nel sistema ontologico realista”,
Scarica la novità ontologica
Scarica da Tommaso a Tommaso: la via ontica della Vita
San Tommaso introducendo il piano esistenziale introduce quattro integrazioni necessarie al sistema realista dell’essere aristotelico: la necessità del creatore intrinseca all’ente con la conseguente presenza di un unico Dio distinto dalla diversa conformazione dei piani dell’essere, il valore ontologico della razionalità tra i piani dell’essere, l’ontologia realista come sistema tra ente creatore ed ente creato.
- La novità ontologica di San Tommaso: il piano esistenziale e il rapporto ontologico tra piani.
«9.4 la distinzione fra essenza ed esistenza
- Comprendere un’essenza significa cogliere gli elementi che la caratterizzano. Dunque, tutto ciò che non è necessario per comprendere l’essenza è un qualcosa che le si aggiunge dall’esterno e che entra in composizione con essa.
E’ possibile invero pensare una essenza e contemporaneamente non sapere nulla circa la sua effettiva esistenza: posso infatti capire cosa sia un uomo o una fenice e tuttavia ignorare se nella realtà esistano davvero. E’ pertanto evidente che l’esistenza è qualcosa di diverso dall’essenza [2], tranne [4]che nel caso di un ente la cui essenza coincida con l’esistenza [3], ma di un tal genere può essercene uno soltanto [5], cioè il primo ente in assoluto….
Le proprietà di un ente o derivano dai princìpi propri della sua natura, come per l’uomo la capacità di ridere, o dipendono da un qualcosa di esterno, come la luce nell’aria dipende dall’influsso del sole. Non è però possibile che l’esistenza stessa dipenda dalla forma o dall’essenza di un ente come da causa efficiente, perché così un ente risulterebbe essere causa di sé stesso e produrrebbe la propria esistenza, il che è impossibile.[6] E’ pertanto necessario che tutte queste realtà in cui l’esistenza è distinta dalla propria natura ricevano tale esistenza da un principio esterno (ab alio).
Poiché ciò che esiste in virtù d’altri implica un riferimento a ciò che esiste di per sé stesso come alla causa prima, è necessario che esista qualcosa che, in quanto esiste di per sé, sia causa dell’esistenza di tutto [1], viceversa nel risalire di causa in causa si finirebbe col procedere all’infinito….
da S. Tommaso d’Aquino, De ente et essentia, Ed. Marietti»1
Tommaso d’Aquino, mentre rileva nel reale la necessaria presenza del piano esistenziale [2], rileva anche la necessità da parte dell’ente di essere stato creato [1]. Si supera così lo “stallo aristotelico” che poteva recepire solo la presenza “ ab aeterno” della materia e delle essenze .
Sempre attraverso il piano esistenziale, ma questa volta piano da sempre presente nell’essenza [3] (in sintesi con l’essenza per semplicità), San Tommaso può descrivere la caratteristica Dio come Essere creatore, ossia Dio come Vita-in-quanto-Tale. Questa relazione sintetica tra piani dell’essere che proclama Dio come Eterno e Creatore è quella descritta nel Vecchio Testamento. Scrive a tal proposito Tommaso Demaria.
«…, proclamato come l’Essere creatore nel Vecchio Testamento (Io sono Colui che sono), che poi viene esplicitato come Dio-Amore.»2
San Tommaso, attraverso l’introduzione del piano esistenziale, amplia gli orizzonti della razionalità del suo tempo facendole percepire da una parte l’essere creaturale e dall’altra la Vita-in-quanto-tale (l’Essere) ma non solo.
In terzo luogo San Tommaso aggiunge all’ontologia la centralità e il valore ontologico del “rapporto strutturale essenza-esistenza”. Lo fa con un “tranne” [4],
“l’esistenza è qualcosa di diverso dall’essenza [2], tranne [4]che nel caso di un ente la cui essenza coincida con l’esistenza [3]”
Sostiene infatti San Tommaso che nell’ontologia realista, ciò che fa diverso il Creatore dalla sua creatura è proprio il diverso rapporto ( di sintesi o di analisi) tra questi due piani ( i piani essenziale ed esistenziale). Il creatore è fuori dal tempo e mentre la creatura dentro, ciò che li unisce nell’unica ontologia sono l’essere e i suoi piani, ciò che li divide il loro rapporto.
La quarta novità rispetto al realismo Aristotelico è la conclamazione della presenza nel reale e nell’unica ontologia realista, di due tipi di ente (categorie) definiti in tale diversità proprio dalla struttura dei piani dell’essere. Questa diversità fa il sistema metafisico realista appunto un sistema.
I due tipi di ente sono parti dell’unico sistema realista:
- unico ontologicamente perché non si può pensare l’ente creato senza introdurre nel sistema l’ente increato [6].
- Sistema perché un unico formato da due enti certamente distinti tra loro dalle differenti strutture dei piani dell’essere [2]≠[3].
Corollario di questa doppia presenza/unità è quello della conseguente necessità di definire il loro rapporto per via ontologica realista, ossia attraverso i piani dell’essere.
Struttura ontologica aristotelico-tomista
La novità di San Tommaso, il piano esistenziale, “introduce” nel sistema metafisico realista dell’essere3 quattro caratteristiche necessarie a reggere l’intera metafisica.
- la necessaria dimensione di essere creaturale dell’ente, un ente non si spiega da sé stesso [6]
- la necessaria presenza di Dio Creatore, Essere, Vivo e Vita in quanto tale fondamento ontologico [5]
- la presenza della razionalità nel rapporto tra i piani dell’essere essenziale ed esistenziale ( di sintesi o di analisi) [4] come specificazione necessaria per distinguere Dio dall’uomo
- L’ontologia come sistema ontologico. La necessità di comprendere la relazione tra i due elementi dell’ontologia, un
- o nel tempo e uno fuori dal tempo, l’uno creatura e l’altro creatore. L’actus essendi “creatore-creatura”, da Tommaso ontologicamente necessario a tutti gli enti [6], si pone fuori dal tempo o al massimo nel primissimo istante. E poi? Non ci sono altre interazioni a carattere ontologico?
Gv 1:12 A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, …
- La struttura della vita proposta da Tommaso d’Aquino. 1
- Il rapporto degli enti con la vita-azione. 2
2.1 Il contenuto ontologico della Vita. 2
E la vita creata che cosa è? È organismo. 4
Come vitalizza un ente creato? Assume razionalità analoghe a quelle della Vita. 4
Cosa vitalizza? I piani dell’essere dell’ente creato. 4
2.2.1 la sintesi della vita nel piano esistenziale. 5
2.2.2. la sintesi della vita nel piano essenziale. 6
Come può l’essenza Divina rimanere tale incarnandosi nel creato? L’unione ipostatica. 6
Quale è la Forma dell’ente dinamico? La Razionalità della Vita storicizzata. 7
Autocostruzione viva di che cosa? Dell’essenza reale. 8
L’ente dinamico essenzialmente è una ipotesi o c’è una corrispondenza con il reale? La religione 9
- l’organismo dinamico custodisce la relazione ontica essenziale divino-umana. 9
- Postfazione, il percorso onto-logico. 11
1. La struttura della vita proposta da Tommaso d’Aquino
C’è un sentiero stretto, la Vita, che ogni uomo conosce e che pervade l’intero pensiero metafisico. La struttura ontologica della Vita proposta da Tommaso d’Aquino nel “De ente ed essentia” contiene implicita quella dell’organismo dinamico esposta da Tommaso Demaria in “Ontologia realistico dinamica”. L’ontologia tomista è un sistema ontologico in cui la relazione tra gli elementi è tanto stretta da poter sostenere che la metafisica realistico tomista non si regge senza l’ente dinamico.
2. Il rapporto degli enti con la vita-azione
Diamo per scontato l’intera dottrina dell’essere sino ad ora seguita dal realismo, ma lo scopo di affrontare il tema della “Matrice ideoprassica dinontorganica operativa” limita il nostro approfondimento a due tra le novità di San Tommaso d’Aquino: la struttura del rapporto tra piani e il sistema che genera nell’ontologia[1] in relazione all’organismo.
La parola “organismo” richiama la vita[2], si tratta quindi di scorgerla a livello ontico.
2.1 Il contenuto ontologico della Vita
Dove e come è definita la Vita-in-quanto-Tale dal punto di vista ontologico-metafisico realista? Nel Divino.
La Vita-in-quanto-tale, nell’ontologia tomista è descritta immediatamente e posta come creatore di ogni ente[i].
- Dio-creatore è necessariamente vivo appunto perché creatore [1]. E poiché eterno [5] il “Dio dei filosofi” è necessariamente Vivo da sempre. E poiché causa incausata è vivo nella sua stessa essenza [6], Dio ed è perciò la Vita-in-quanto-Tale[3].
- Poiché Dio è la Vita-in-quanto-Tale e insieme Dio è descritto nel sistema realista come rapporto sintetico tra essenza ed esistenza, l’unica conclusione possibile è che proprio questo rapporto di sintesi essenzial-esistenziale [3] definisce la Vita-in-quanto-tale.
- La Vita è Razionalità di Azione. La Vita maiuscola perché Vita-in-quanto-tale ( da ora in poi il Maiuscolo la distingue dalla vita creata in minuscolo) è necessariamente rapporto di auto-sintesi [6] tra i piani, ne segue che la Vita-autosintetica è anche necessariamente Azione che realizza sè stesso[4] fuori dal tempo (Atto puro), e poiché contemporaneamente ad azione è anche essenza ne segue che è anche Razionalità di Azione ( Logos, Verbo della Vita).
- Infine, poiché Dio è tutto e totalmente Vita, è implicito che la Razionalità di azione è atto vitale e vitalmente operante.
In Dio, tutto ente e tutto essenza, e quindi tutta Vita, tutte questi aspetti non possono essere divisi.
Senza uscire da San Tommaso possiamo rilevare che il rapporto essenzial-esistenziale qualifica la Vita come Azione (Atto puro) “guidata” da un Razionalità vitale e vitalmente operante.
2.2 Metafisicamente l’organismo mantiene le caratteristiche tipiche del “rapporto divino”, la Vita.
San Tommaso descrive la caratteristica della Vita come la sintesi per semplicità dei piani essenziale ed esistenziale: è Vita da sempre esistente ossia Vita Eterna.
ente la cui essenza coincida con l’esistenza [3], ma di un tal genere può essercene uno soltanto [5], cioè il primo ente in assoluto.…
Sostiene san Tommaso nel De ente et essentia: nessun’altra Vita-in-quanto-Tale è possibile [5], tanto da poter senz’altro concludere che questo rapporto sintetico tra piani essenzial esistenziale è proprio tipico della Vita.
E la vita creata che cosa è? È organismo
Visto che sono ontologicamente legati struttura dei piani dell’essere e Vita, sarebbe assurdo che tra la Vita-in-quanto-Tale la vita creata e i suoi piani non ci sia alcuna relazione o analogia.[5]
La prima ovvia considerazione già fatta è che nel reale e nel sistema ontologico realista la Vita entra nella storia animando la materia e dando origine ad un organismo.
«Ed è appunto questo ente creato materiale o impastato di materia, che dà immediatamente luogo all’organismo, ponendolo come una primordiale categoria ontica dell’ente creato materiale o comunque impastato di materia: la categoria ontica dell’organismo, che ha il privilegio di beneficiare della vita.»[6]
Ne consegue che il contenuto del rapporto tra i piani tipico della Vita andrà cercato nell’organismo: questa razionalità diviene caratteristica nell’ente creato materiale (o mobile[7]) diventando vita.
Come vitalizza un ente creato? Assume razionalità analoghe a quelle della Vita.
L’analogo della razionalità della Vita anima l’ente creato. Ad esempio l’Autosintesi (razionalità di azione increata tipica della Vita), entrando nel creato mantiene la razionalità auto-sintetica [3] ma ovviamente non per semplicità. La razionalità sintetica nell’ente creato materiale, può esprimersi solo analogamente come auto-costruzione: l’organismo creato infatti produce sintesi ma solo a partire dall’esistente creato, e quindi nel tempo, e quindi (auto) costruendo nei limiti della propria essenza.
Cosa vitalizza? I piani dell’essere dell’ente creato
Dal punto di vista ontologico la struttura della Vita divina vitalizza la struttura ontica dell’ente creato [2]. E poiché la struttura ontica dell’ente creato materiale è essenza + esistenza, l’ontologia dell’ente creato materiale ammette due modalità di storicizzazione (tipi di rapporto) in grado di dar luogo ad un organismo: l’una sarà una sorta di autocostruzione come caratteristica propria al piano esistenziale, l’altra una autocostruzione caratteristica tipica del piano essenziale di un ente creato[8].
2.2.1 la sintesi della vita nel piano esistenziale
Tocchiamo appena l’argomento “ struttura esistenziale vitale” che non è di pertinenza di questo studio, indicando la più evidente modalità con la quale l’Autosintesi entra nella storia nel sistema realista: come autocostruzione limitata al piano esistenziale. ESSA CONSISTE nell’autocostruzione universale più evidente, riguardante l’agire di un dato organismo particolare, dal virus alla balena. In questo “caso esistenziale” lo scorrere della vita nel tempo sostanzia il rispettivo organismo vivo senza modificarne l’essenza reale. Questa razionalità è visibile, nel caso della “Razionalità di azione autocostruttiva vitale e vitalmente operante”, evidente per esempio nel metabolismo, la razionalità metabolica presente e uguale dalla nascita alla morte[9] in qualsiasi organismo.
L’essenza reale dell’organismo … cane … “già fatta” ci dice che l’organismo è STATICO[10] ossia essenzialmente compiuto ( relativamente perfetto[11]) fin dal primo istante e vivo, e in quanto vivo e mantenuto in vita dalla razionalità organica esistenziale (transito potenza – atto).[12]
2.2.2. la sintesi della vita nel piano essenziale
É giustificata una sintesi tra la Vita e l’analogo piano essenziale dell’ente creato? É necessaria perché sussista il sistema ontologico.
l’esistenza è qualcosa di diverso dall’essenza [2][13]
La ragione più immediata di questa possibilità/necessità riguarda la sussistenza del sistema ontologico, come lo è il sistema realistico tomista che comprende il Divino e l’ente creato e riguarda la struttura. Lo è per ragioni di sistema, lo è per ragioni di Divinità: il Divino si deve poter relazionare con qualsiasi piano dell’ente increato. Violare questa condizione significa non realizzare il sistema realistico stesso.
Ma lungi da noi ancorare una convinzione ad un’osservazione razionale, per quanto fondata e in sè necessaria dalla natura razionale di tutti gli elementi del problema. Occorrono certamente ben altre argomentazioni e per l’importanza e complessità dell’argomento inviamo alla “Trilogia realistico integrale” di Tommaso Demaria in particolare al primo volume “Ontologia realistico dinamica”. E proseguiamo.
Come può l’essenza Divina rimanere tale incarnandosi nel creato? L’unione ipostatica
San Tommaso spiega [1] che “una sola può essere la causa dell’esistenza di tutto”, ma l’entrata nel tempo come essenza di ente creato materiale non duplica il Divino perché avviene come struttura dei piani dell’essere, essenzialmente sintetica ad un ente creato materiale: l’umanità[14]. L’entrata nel tempo come essenza è ontologicamente possibile, quindi, perché la storicizzazione avviene come Razionalità della Vita (Logos)[15] . Perché ciò avvenga onticamente (e non sia solo possibilità ontologica di sintesi tra umano e divino) occorre l’unione ipostatica che ovviamente può essere solo iniziativa del Divino[ii]-creatore[16].
Cosa cambia nella vita-essenziale-creata rispetto al divino? Il dinamismo di auto-sintesi diventa proprietà di una essenza creata producendo non sostanzialità
Quando “trasferiamo” l’analogo dell’Auto-sintesi tipica della Vita nell’essenza di un ente creato ciò che ne risulta è la auto-costruzione essenziale propria all’essenza reale di quell’ente: come dire che quell’ente non si completerà mai nella sua essenza reale perché rimarrà sempre in costruzione. Ossia quell’ente non sarà mai sostanza perché soggetto ad una realizzazione essenziale perenne: è un ente dinamico essenzialmente.
Quale è la Forma dell’ente dinamico? La Razionalità della Vita storicizzata.
La forma dell’organismo dinamico essenzialmente è “Cristo forma”[17]. La Razionalità della Vita è Forma storicizzata dell’ente creato materiale umanità. Il Logos[iii] è Cristo Forma storicizzata[18] nella sua veste di “razionalità di azione vitale e vitalmente operante” autocostruttiva di quell’essenza storica specifica[19]. Non nascono problemi ontologici con il principio di non contraddizione perché l’unione genera necessariamente una Nuova creatura, la Chiesa – Corpo Mistico[20].
Autocostruzione viva di che cosa? Dell’essenza reale
Nell’organismo dinamico l’essenza archetipa è posta, ma occorre l’autocostruzione dell’essenza reale che diviene al fine di realizzare l’essenza archetipa stessa. L’organismo dinamico si definisce quindi Ens cuius essentia fit[21]. Non si tratta di moto metafisico perché, nell’ente dinamico essenzialmente, muta l’essenza reale o se si vuole si tratta di un caso speciale di esso[22].
In cosa è diversa l’autocostruzione essenziale dal Divino? Ha natura accidentale diversamente da Dio che è Atto.
L’autocostruzione è divenuta proprietà essenziale, e quindi quell’essenza archetipa non potrà MAI smettere di realizzarsi nella sua essenza reale[23], pena il cessare dell’ente stesso. La razionalità della Vita è quindi bloccata all’interno dell’ente, senza possibilità residue, fino alla fine dei tempi, senza mai potersi realizzare completamente. Cristo forma storicizzata dell’umanità sarà con noi ogni giorno per tutti i giorni fino alla fine dei tempi e nel contempo la storia rimarrà il campo di grano con la gramigna. Cristo-servo inchiodato all’umanità, Lui perfetto e sintetico per semplicità, non realizza la propria essenza e quindi soffre.
In questo testo finalizzato allo studio della struttura ontologica della Matrice dinontorganica operativa è inutile operare altre digressioni di carattere evangelico. Non è la sede, questo è solo il Dio dei filosofi, la Vita, considerato attraverso la razionalità che effonde dal rapporto tra i suoi piani.
Quali sono le caratteristiche del piano essenziale analoghe a quelle del divino? La struttura dei piani dell’essere, l’autocostruzione essenziale, la razionalità di azione, la sapienza vitale e vitalmente operante.
Abbiamo già intuito che entrando nell’essenza di un ente materiale, la struttura[4] dei piani dell’essere che S. Tommaso assegna alla Divinità dei filosofi, può traslare nella storia in modo analogo al divino. Allo scopo di vitalizzare un’essenza Archetipa di un creato materiale
- Il piano essenziale ed esistenziale sono in sintesi nell’ente/organismo dinamico, analogamente al divino.
- L’autocostruzione che sostituisce l’Autosintesi è dinamicità essenziale con il fine di mantenere, producendola, l’essenza reale di un ente.
- L’organismo dinamico è costituito da Vita-Azione che ha come razionalità di azione autocostruttiva il Logos della Vita nell’umanità, assieme a quella dell’ente creato
- che operativamente è costituito da sapienza vitale e vitalmente operante insieme dell’ente creato materiale e del divino
In sostanza l’ente in questione gode della dinamicità vitale vitalmente operante, che in una parola possiamo definire dinontorganicità essenziale ( dinamismo ontologico costruttore di un organismo).
L’ente dinamico essenzialmente è una ipotesi o c’è una corrispondenza con il reale? La religione
L’evento principe che mostra come questa possibilità si sia realizzata è la religione stessa in quanto ente.
«c) Da. parte di entrambi (Dio e uomo), la R. appare come un rapporto vitale, operativo, in ordine precisamente alla salvezza. Non dunque il rapporto ontologico Dio – uomo, come di creatore a creatura. Questo non è ancora il rapporto religioso, ma solo un presupposto metafisico per il rapporto religioso.»[24]
3. l’organismo dinamico custodisce la relazione ontica essenziale divino-umana
Il nostro interesse ontologico, OGGI è per l’organismo dinamico[25] essenzialmente, perché esso è l’oggetto della Matrice. Posiamo affermare che l’organismo dinamico, è conseguenza dell’introduzione dell’esistenza nel sistema ontologico dell’ontologia tomista, e che custodisce in sé la relazione ontica ed ontologica tra ente creato e il Divino nella realtà storica. In sé, per propria natura, come succede nelle altre parti del sistema realista. Solo esso può spiegare la relazione storica e nello stesso tempo ontologica tra umano e divino che chiamiamo Religione-Corpo Mistico. Si veda a questo proposito “ Scritti teologici inediti[26]” al capitolo “Dio e la religione” di Tommaso Demaria a cura di Mauro Mantovani da pag. 17.
La considerazione di questo tipo di rapporto tra piani dell’essere fonda la metafisica realistico integrale che possiamo indicare con altri termini come metafisica organico-dinamica o anche “metafisica dell’incarnazione” della Vita, e, ovviamente, metafisica dell’Essere[27]. Più precisamente del Verbo della Vita[28].
San Tommaso stesso, postula direttamente il sistema metafisico nell’ontologia, e come conseguenza, la presenza dell’ente dinamico scoperto successivamente da Tommaso Demaria.
«Conseguenza di ciò? Questa: la metafisica dell’essenza dinamica sarà necessariamente e formalmente una metafisica essenziale dell’esistenza come divenire attivistico (e dell’esistente come attivisticamente diveniente). Sarà necessariamente una metafisica dell’ente, formalmente come reale, esistente concreto: appunto perché ente dinamico, e perché colto nella sua essenza dinamica e dunque nella sua esistenza essenziale, che lo impone allo studio metafisico come essenzialmente ed attivisticamente diveniente, ossia (in senso dinamico) come essenzialmente esistente. Si noti bene: in sede metafisica realistica (e dunque tomista), nessun ente può essere studiato come essenzialmente esistente: ECCETTO DIO [3], perché appunto, eccetto Dio, nessun ente è essenzialmente esistente. Fa però eccezione appunto, l’ente dinamico. Non perché sia “essenzialmente” esistente ad modum Dei, ma perché “essenzialmente esistente” come attivisticamente diveniente nella sua stessa essenza. L’essenza di Dio si identifica con là propria esistenza, perché perfettissima[5], l’essenza dell’ente dinamico s’identifica (non per semplicità, ma per composizione) con la propria esistenza, perché imperfettissima (= perché ancora diviene attivisticamente). Dio è l’essere perfettissimo per essenza. L’ente dinamico è l’ente imperfettissimo per essenza. A metà stanno gli enti creati “relativamente perfetti” (perché con essenza già fatta).» [29]
Questa correlazione tra Vita e organismo dinamico in quanto struttura e sistema ci basta per studiare a fondo la genesi ontologica della Matrice dinontorganica.
4. Postfazione, il percorso onto-logico
Da San Tommaso a Tommaso Demaria.
- Il piano essenziale ed esistenziale caratterizzano tanto l’ente creato come l’ente increato (San Tommaso)
- la struttura dei piani dell’essere distingue l’ente creato dall’ente increato (San Tommaso)
- La struttura dei piani dell’essere descrive enti diversi (ente creato ed ente increato) (San Tommaso)
- L’ontologia è un sistema tra enti Diversi ( San Tommaso)
- L’ente increato ( il Divino) è la Vita in quanto tale (San Tommaso)
- La Vita ha proprie caratteristiche peculiari che dipendono dalla modalità sintesi tra piani essenziale ed esistenziale (San Tommaso)
- La modalità di sintesi tra piani ha una propria razionalità interna oggettiva.
- La Razionalità di sintesi propria alla Vita ha un suo analogo nell’ente creato, nella sua dimensione essenziale od esistenziale ( Tommaso Demaria)
- L’analogia consiste nel trasferimento di talune caratteristiche peculiari alla Vita, in modo analogico, nell’ente creato ( Tommaso Demaria)
- Nell’ente creato queste caratteristiche possono essere del piano essenziale, in questo caso danno origine all’organismo dinamico essenzialmente (Demaria)
Note di chiusura
1S. Tommaso d’Aquino,Introduzione alla filosofia-testi-,I.S.S.R. SAN PIETRO MARTIRE VERONA Verona 2015[9,9 Filosofia e Teologia. La Scolastica, § 9.4 la distinzione fra essenza ed esistenza p. ].
2Tommaso Demaria,CONFRONTO SINOTTICO DELLE TRE IDEOLOGIE, quarta serie, Roma 1985[CULTURA COME CIVILTA’,[ [ B IDEOPRASSI LAICISTA LIBERALCAPlTALISTA E CIVILTA’DELL’AMORE[ , § 4. Esame critico. n°/p. 125 https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2017/06/Confronto_sinottico_1985__completoDefinitivo.pdf].
3«Non è forse l’essere il classico oggetto della metafisica realistica oggettiva? È di lì che parte il suo metodo, contenuto virtualmente nella definizione realistica oggettiva della verità, precisamente come adaequatio intellectus et rei.» Tommaso Demaria,6 NUOVE PROSPETTIVE IL DINONTORGANISMO, La metafisica aristotelico-tomista come sistema metafisico realistico oggettivo;sua crisi e rifiuto. § 6 – La metafisica realistica oggettiva e il suo metodo.
[1] «Nota 1: Per noi qui l’ontologico si riferisce all’Ontologia, e cioè allo studio dell’ente; l’ontico si riferisce all’essere stesso. E’ superfluo il dire che il nostro uso dei due termini non collima con quello heideggeriano» Tommaso Demaria,1 ONTOLOGIA REALISTICO DINAMICA,Costruire Bologna 1975 [parte prima dalla realta’ storica al suo problema metafisico,[ [ V Ente statico ed ente dinamico [ , § 2 – Il posto dell‘ente dinamico nel quadro universale dell’ente n°/p. 143 ].
[2] «…. Ed è appunto questo ente creato materiale o impastato di materia, che dà immediatamente luogo all’organismo, ponendolo come una primordiale categoria ontica dell’ente creato materiale o comunque impastato di materia: la categoria ontica dell’organismo, che ha il privilegio di beneficiare della vita.» Tommaso Demaria,3 LA REALTA’ STORICA COME SUPERORGANISMO DINAMICO,Costruire Bologna 1975, I Teoria dell’organismo , § 6 – Sbocco metafisico dell‘organismo n°/p. 38 .
[3] I riferimentii sono al testo riportato in fondo. S. Tommaso d’Aquino,Introduzione alla filosofia-testi-,I.S.S.R. SAN PIETRO MARTIRE VERONA Verona 2015[9,9 Filosofia e Teologia. La Scolastica, § 9.4 la distinzione fra essenza ed esistenza p. ].
[4] «Solo Dio è spoglio di moto metafisico e di movimento. Per questo « metafisicamente » è Atto Puro, e vien detto Motore Immobile.» Tommaso Demaria,1 ONTOLOGIA REALISTICO DINAMICA,Costruire Bologna 1975 [parte prima dalla realta’ storica al suo problema metafisico,[ [ IV La realta’ storica come essere [ , § 1- Lo statico n°/p. 117 ].
[5] Quando pensiamo alla vita creata come atto d’Essere limitato da una essenza il legame è evidente anche con l’ontologia classica, ma preferiamo qui specificare qui l’esistenza/atto d’essere nel rapporto di analogia della Vita con la vita. L’atto d’essere/esistenza resta sottointeso.
[6] Tommaso Demaria,3 LA REALTA’ STORICA COME SUPERORGANISMO DINAMICO,Costruire Bologna 1975 [,[ [ I Teoria dell’organismo [ , § 6 – Sbocco metafisico dell‘organismo n°/p. 38 ].
[7] «L’ente contingente coincide a sua volta con l’ente creato, e vien detto anche ente mobile (ens mobile), perché sottoposto alla legge del moto metafisico, consistente nel passaggio dalla potenza all’atto (transitus de potentia ad actum).» Tommaso Demaria,1 ONTOLOGIA REALISTICO DINAMICA,Costruire Bologna 1975 [parte prima dalla realta’ storica al suo problema metafisico,[ [ V Ente statico ed ente dinamico [ , § 2 – Il posto dell‘ente dinamico nel quadro universale dell’
[8] «Poiché già conosciamo il significato tecnico dei singoli termini, è anche facile superarne l’apparente contraddizione verbale armonizzando le varie espressioni nella loro logica articolazione. L’ente mobile infatti comprende sia l’ente statico che l’ente dinamico, poiché tutti e due sono ente mobile, essendo entrambi soggetti alla legge del moto metafisico. Ma l’ente mobile può essere soggetto al moto metafisico solo quoad existentiam, o anche quoad essentiam. Può essere cioè o solo esistenzialmente mobile, o anche essenzialmente mobile. In altre parole, esso si articola in ente mobile ad essenza immutabile (= ente statico) e in ente mobile ad essenza mutabile, sempre nel senso di un suo farsi coerente ed univoco ( = ente dinamico).» Tommaso Demaria,1 ONTOLOGIA REALISTICO DINAMICA,Costruire Bologna 1975 [parte seconda ‘dell’ente dinamico,[ [ II Essenza dell’ente dinamico [ , § 2 – Il posto dell‘ente dinamico nel quadro universale dell’ente n°/p. 144 ].
[9] Il metabolismo, comunque si presenti, è universale, tanto è vero che al suo cessare prendiamo atto che è giunta la morte)
[10] «L’organismo statico è quello la cui essenza già è, fin dal primo istante della sua esistenza. Diciamo ‘‘ essenza ‘‘, e non già ‘‘ sviluppo esistenziale ‘‘. Rimane pacifico che questo si pone fenomenicamente nel tempo, divenendo attraverso l’intero ciclo vitale dell’organismo in questione. È questa la definizione metafisica essenziale e la condizione esistenziale dell’organismo fisico, ossia del fisiorganismo.» Tommaso Demaria,3 LA REALTA’ STORICA COME SUPERORGANISMO DINAMICO,Costruire Bologna 1975 [,[ [ I Teoria dell’organismo [ , § 11 – L‘EDUC come SD n°/p. 54 ].
[11] «L’ente dinamico è l’ente imperfettissimo per essenza. A metà stanno gli enti creati “ relativamente perfetti” (perché con essenza già fatta).» Tommaso Demaria,DE DEO, praelectionum selectio,Pontificium Athenaeum Salesianum Torino 1964 [Deus Ratione Religionis, V Lo strumento metodologico del realismo dinamico , § 5 n°/p. 370-371 https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2015/11/1119111554_001.pdf].
[12] «… l’organismo statico è sempre sostanza e con una forma viva sostanziale; »
Tommaso Demaria,3 LA REALTA’ STORICA COME SUPERORGANISMO DINAMICO,Costruire Bologna 1975, I Teoria dell’organismo , § 11 – L‘EDUC come SD n°/p. 54-55 .
[13] S. Tommaso d’Aquino,Introduzione alla filosofia-testi- di Giuseppe Galifi, I.S.S.R. SAN PIETRO MARTIRE VERONA Verona 2015[9,9 Filosofia e Teologia. La Scolastica, § 9.4 la distinzione fra essenza ed esistenza p. ].
[14] «Più brevemente e convenzionalmente diremo così la R. è la sintesi ontologico – dinamica, organico – cellulare, dell’umano nel Divino.» Tommaso Demaria,DE DEO, praelectionum selectio,Pontificium Athenaeum Salesianum Torino 1964 [Deus Ratione Religionis, VI Che cos’è la religione? , § 12 n°/p. 397 https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2015/11/1119111554_001.pdf].
[15] «CHE L’ENTE DINAMICO SUPREMO, che per essere veramente tale e per condurre veramente ad una sintesi integrale cristiana, dovrà coincidere con DIO stesso. E vi coincide, in quanto coincide precisamente col VERBO INCARNATO vivente nella storia come CORPO MISTICO.» Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957 [parte quarta la sintesi cristiana, XIII Formula sintetica cristiana , § 8- L‘ente dinamico supremo. n°/p. 171 ].
[16] «Realtà divina complessa, che si pone nella storia come iniziativa religiosa salvifica, come dono di salvezza, e che in rapporto all’essenza della R. si qualifica precisamente come forma. Forma divina complessa, ricca di modalità diverse, ben lontana dall’assoluta semplicità di Dio in sè, tanto da qualificarsi più propriamente come un complesso Divino, anziché solamente come Dio, nella sua semplicità ineffabile.» Tommaso Demaria,DE DEO, praelectionum selectio,Pontificium Athenaeum Salesianum Torino 1964, Deus Ratione Religionis, VIII Il Divino come Forma [ , § 1 n°/p. 409 https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2015/11/1119111554_001.pdf].
[17] « terminus ad quem (la funzione divinizzante di Cristo-forma qui viene veduta nel suo effetto, incarnato e trasformante la materia).» Tommaso Demaria,Cristo Forma,Istituto Internazionale di Pedagogia e Scienze Religiose Torino 1969 [,[ [ 9 Funzione di Cristo-Forma [ , § 1 – FUNZIONE ATTUALIZZANTE n°/p. 72 ].
[18] « Il problema di Cristo Forma è un problema di Cristologia. Ma di quale Cristo? Rispondiamo: non più di Cristo considerato in sé empiricamente, come documentazione, dato di esperienza prescindendo metafisicamente dalla sua esistenza storica concreta. Ma Cristo considerato metafisicamente (= teologia speculativa) e formalmente come concretamente esistente nella storia; Cristo come realtà storica; Cristo come Persona storicizzata.» Tommaso Demaria,Cristo Forma,Istituto Internazionale di Pedagogia e Scienze Religiose Torino 1969 , 1 Il problema , § 2 – NATURA DEL PROBLEMA n°/p. 2 ].
[19] Scritti Teologici Inediti, Tommaso Demaria, Cristo Forma, pag 73
[20] «Ma in che cosa “s’incarna” il Divino, proprio per poter essere l’anima della civiltà? Posta la primordiale incarnazione del Verbo, ecco che Egli si incarna nella, religione cristiana ossia nel suo Corpo Mistico che è la Chiesa, intesa appunto non già come istituzione (o solo come istituzione), ma come Corpo Mistico di Cristo.» Tommaso Demaria,CONFRONTO SINOTTICO DELLE TRE IDEOLOGIE, quarta serie, Roma 1985 [CULTURA COME CIVILTA’, PREMESSA [ § 6. Le tre incarnazioni del Divino. n°/p. 93 https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2017/06/Confronto_sinottico_1985__completoDefinitivo.pdf].
[21] «Già si è accennato a questa duplice categoria ontologica dell’ente creato, definendo l’ente statico come ens cuius essentia est (= ente la cui essenza reale già è fin dal primo istante della sua esistenza, e dunque non si fa); e l’ente dinamico come ens cuius essentia fit(= ente la cui essenza reale ancora non è ma si fa, diviene, si costruisce attivisticamente nello spazio e nel tempo).» Tommaso Demaria,4 L’IDEOLOGIA CRISTIANA,Costruire Bologna 1975 [parte terza l’ideologia cristiana come ideologia dinontorganica,[ [ XVII Verso l’assoluto ideologico cristiano [ , § 3- I requisiti. n°/p. 306 ].
[22] «Ne segue che tale divenire non sarà affatto sinonimo del moto metafisico (anche se lo implica); ma, se mai, un caso unico di tale moto, consistente appunto in un divenire essenziale coerente ed univoco, in quanto tale non riducibile al moto aristotelico, come una specie non è riducibile al genere, tanto più se genere remotissimo.» Tommaso Demaria,DE DEO, praelectionum selectio,Pontificium Athenaeum Salesianum Torino 1964 [Deus Ratione Religionis, V Lo strumento metodologico del realismo dinamico , § 2 n°/p. 367 https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2015/11/1119111554_001.pdf].
[23] Si tratta della proprietà dell’accidentallità.
[24] «c) Da. parte di entrambi (Dio e uomo), la R. appare come un rapporto vitale, operativo, in ordine precisamente alla salvezza. Non dunque il rapporto ontologico Dio – uomo, come di creatore a creatura. Questo non è ancora il rapporto religioso, ma solo un presupposto metafisico per il rapporto religioso. E neppure il rapporto religioso sarà soltanto un rapporto umano-divino di sudditanza (= morale), o di cortesia (= culto), o di conoscenza, sia pure sviluppata nella filosofia e teologia più profonda. Né la R., né il rapporto religioso, sono una filosofia (e nemmeno una teologia). Ma il rapporto r. è quello che abbiam detto: rapporto vitale-operativo, e dunque costruttivo, in ordine al la salvezza.» Tommaso Demaria,DE DEO, praelectionum selectio,Pontificium Athenaeum Salesianum Torino 1964 [Deus Ratione Religionis,[ [ VI Che cos’è la religione? [ , § 6 n°/p. 390 https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2015/11/1119111554_001.pdf].
[25] dinamico essenzialmente: ens cuius essentia fit. Sarebbe meglio “organismus cuius essentia fit” ma il latino non ha il termine giusto per organismo. Capisco S.Tommaso che lo definisce substantia corporea viva.
[26] Scritti teologici inediti (Nuova Biblioteca di Scienze Religiose) di Demaria Tommaso a cura di Mauro Mantovani https://www.editricelas.it/shop/scritti-teologici-inediti/
[27] «Come metafisica dell’essere, la metafisica realistico-dinamica rivendica la divisione fondamentale dell’essere in Essere increato (Dio), ed essere creato, che a sua volta viene diviso metafisicamente in ente statico (riferentesi al mondo della natura), ed ente dinamico (appartenente al mondo della storia).» Tommaso Demaria,4 L’IDEOLOGIA CRISTIANA,Costruire Bologna 1975 [parte terza l’ideologia cristiana come ideologia dinontorganica,[ [ XVII Verso l’assoluto ideologico cristiano [ , § 3- I requisiti. n°/p. 306 ].
[28] «Per prima cosa insistiamo sul fatto che è il REALISMO INTEGRALE a riassumere l’intera metafisica dell’essere (o dell’ente, che dir si voglia). È esso quindi la chiave della sintesi integrale cristiana. Senza realismo integrale, a cominciare dalla sua elaborazione metafisica, non può esserci sintesi integrale cristiana.» Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957 [parte quarta la sintesi cristiana,[ [ XIII Formula sintetica cristiana [ , § 6- Realismo integrale. n°/p. 168 ].
[29] Tommaso Demaria, DE DEO, praelectionum selectio,Pontificium Athenaeum Salesianum Torino 1964 , Deus Ratione Religionis, V Lo strumento metodologico del realismo dinamico , § 5 n°/p. 370-371 https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2015/11/1119111554_001.pdf].
[i] «9.4 la distinzione fra essenza ed esistenza
- Comprendere un’essenza significa cogliere gli elementi che la caratterizzano. Dunque, tutto ciò che non è necessario per comprendere l’essenza è un qualcosa che le si aggiunge dall’esterno e che entra in composizione con essa.
E’ possibile invero pensare una essenza e contemporaneamente non sapere nulla circa la sua effettiva esistenza: posso infatti capire cosa sia un uomo o una fenice e tuttavia ignorare se nella realtà esistano davvero. E’ pertanto evidente che l’esistenza è qualcosa di diverso dall’essenza [2], tranne [4]che nel caso di un ente la cui essenza coincida con l’esistenza [3], ma di un tal genere può essercene uno soltanto [5], cioè il primo ente in assoluto….
Le proprietà di un ente o derivano dai princìpi propri della sua natura, come per l’uomo la capacità di ridere, o dipendono da un qualcosa di esterno, come la luce nell’aria dipende dall’influsso del sole. Non è però possibile che l’esistenza stessa dipenda dalla forma o dall’essenza di un ente come da causa efficiente, perché così un ente risulterebbe essere causa di sé stesso e produrrebbe la propria esistenza, il che è impossibile.[6] E’ pertanto necessario che tutte queste realtà in cui l’esistenza è distinta dalla propria natura ricevano tale esistenza da un principio esterno (ab alio).
Poiché ciò che esiste in virtù d’altri implica un riferimento a ciò che esiste di per sé stesso come alla causa prima, è necessario che esista qualcosa che, in quanto esiste di per sé, sia causa dell’esistenza di tutto [1], viceversa nel risalire di causa in causa si finirebbe col procedere all’infinito….
da S. Tommaso d’Aquino, De ente et essentia, Ed. Marietti»
- Tommaso d’Aquino,Introduzione alla filosofia-testi- di Giuseppe Galifi, I.S.S.R. SAN PIETRO MARTIRE VERONA Verona 2015[9,9 Filosofia e Teologia. La Scolastica, § 9.4 la distinzione fra essenza ed esistenza p. ].
Fili 2:5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana,
8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
9 Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Gv 1:1 In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
5 la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta.
6 Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
7 Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
8 Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
9 Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
11 Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto.
12 A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13 i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
14 E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
15 Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l’uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
16 Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
17 Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18 Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
La migrazione in un mondo dinamico
La migrazione in un mondo dinamico
La migrazione è oggetto del dibattito odierno. Ricchezza o povertà? Possiamo accogliere tutti?
Cosa possiamo dire da dinontorganici?
Rispetto al passato ci troviamo in un mondo dinamico ossia fondato su cicli di natura ontologica. Tutti siamo in grado di distinguere i cicli fondamentali che reggono l’Italia o l’Europa. Descrivo con semplicità quello economico (ontico)
- Se voglio campare in questo dinamismo socio-economico ho bisogno di denaro per ogni cosa, denaro che spendo direttamente o indirettamente (attraverso lo stato)
- anche solo per mangiare una carota devo avere del denaro. Di conseguenza per descrivere il benessere fisico devo considerare anche la quantità di denaro posseduta
- Se voglio sopravvivere socialmente ( non solo nella vecchiaia ma anche in gioventù per esempio per fidanzarmi o sposarmi) ho bisogno di denaro.
- Se voglio studiare ho bisogno di denaro
- se voglio essere curato ho bisogno di denaro
- se voglio procreare responsabilmente ho bisogno di denaro ( per esempio per pannolini, … per la scuola materna)
- anche per espletare i bisogni fisiologici fondamentali ho bisogno di denaro, …
- … se voglio fare la carità in Chiesa ho bisogno di denaro … evidente.
Tutto è mediato dal denaro, perché tutto, sempre di più è fatto con l’aiuto dell’altro (sintesi altruica) attraverso l’energia artificiale e la macchina. Il denaro mi serve a compensare l’altro (ciclo), a meno che voglia rubare. La sintesi altruica regna nel mondo profano e il denaro è il suo strumento1.
- Il che equivale ad affermare: A parità di condizioni la massa monetaria misura l’effettiva possibilità di benessere.. 2 Il rapporto con il costo della vita è fondamentale, ma per questo ragionamento di carattere sapienziale è sufficiente considerare il resto invariato. Senza massa monetaria adeguata gli italiani considerati nel loro complesso non possono vivere perché non possoni accedere ai servizi fondamentali.
- La massa monetaria di uno stato non è stabile, cresce o diminuisce in modo non automatico, perché posso spenderla all’estero, per esempio, per acquistare “pantaloni cinesi”, o per andare in ferie alle Seicelle. Oggi, nell’Unione Europea3 ( e anche nel WTO) non si possono chiudere le frontiere e quindi non si può limitare la crescita o la diminuzione della massa monetaria.
- La conseguenza ineliminabile è che massa monetaria disponibile ( in Europa ) cresce o diminuisce in rapporto al bilancio Import-Export. Ne abbiamo un esempio negativo nella Grecia , stato che sperava di sopravvivere solo aumentando il consumo interno senza curare un bilancio IE in pareggio.
- La conseguenza è semplice e incontestabile: il ciclo Import-Export (sintesi altruica col mondo) è la base che mi consente di campare dignitosamente in Europa dandomi quel denaro che mi serve per ogni cosa. Questa oggi è addirittura una legge ONTOLOGICO-DINAMICA e quindi ineliminabile. Il mondo dinontorganico salvifico ancora non c’è.
Aver preso coscienza dell’importanza del ciclo import-export ci serve a capire l’effetto delle migrazioni.
Quando un migrante, che a casa sua campava “coltivando il suo orto e pascolando la sua vaccherella senza bisogno di denaro” entra in Europa , entra automaticamente in questo ciclo monetario, senza possibilità residua. (casa, elettricità, figli vanno a scuola, sanità,…tomba) e deve essere fornito di moneta sonante.
Ma forse, si può pensare, il suo avvento rende anche qualcosa. Ci facciamo perciò una domanda a cui è diventato facile rispondere:
In che modo la presenza del migrante modifica il ciclo import export? Forse aumenta l’export e quindi mantenendo l’equilibrio?
La risposta può essere solo che l’arrivo delle migrazioni non è un fattore collegato all’export di un paese. La domanda estera, infatti, non è un fattore collegato alla possibilità di produzione, fattore che con la presenza del migrante possiamo presumere aumentata. Ne consegue che è possibile l’integrazione del migrante in questo equilibrio solo nel caso in cui l’export di quel paese sia, per altri fattori, in aumento. Questo anche i migranti lo sanno ed infatti tentano di andare in Germania: essere in Europa, e quindi al sicuro, non gli basta.
Cosa rispondere al papa che si richiama in continuazione all’accoglienza?
Caro papa siamo con te. Siamo cristiani, tireremo cinghia e distribuiremo i frutti del nostro ciclo import-export e accoglieremo chi fugge dalla guerra. Ma non possiamo accogliere tutti coloro che lo desiderano.
Migrare non è un delitto, ma non è nemmeno un diritto o la cosa migliore da fare per tantissime situazioni.
Delittuoso infatti è aiutare la decisione di vendere casa,fare debiti e pagare profumatamente “trafficanti di uomini” alimentando la speranza di arrivare in Europa; delittuoso è spingere ad immaginare che basta giungere e tutto è risolto. Oggi facciamo finta che questo sia un problema moderno, facciamo finta di non sapere che muri o reti tra Spagna (Europa) ed Africa ci sono da sempre. Questo modo di alimentare la speranza non è né cristiano (l’azione di Dio avviene solo nella verità) né saggio, quindi va scelta un’altra strada, o meglio di alimentare un altro feedback ontologico-dinamico.
La soluzione può essere solo aiutarli là dove sono ora, perché la terra va coltivata tutta, non solo l’Europa. Occorre impostare un ciclo virtuoso nel quale ricostruire la propria terra sia conveniente a loro e all’Europa insieme. Pur non essendo questo feedback argomento di questa conversazione tuttavia si può anticipare qualcosa. Rispettando il ciclo import-export si possono aiutare
- attraverso un piano Marshall per chi esce dalla guerra (aumenta inizialmente l’export europeo anche se nel contempo cala la massa monetaria europea o il potere di acquisto: richiede un’inflazione programmata dalla BCE e …).
- Impostando i feedback educativo-agricolo-industriali al fine di arrivare alla autosufficienza agricolo-industriale per tutti gli altri paesi.
Il costo per l’Europa c’è sempre, in ogni caso dovremo tirare la cinghia, ma questo costo lo avremo anche mantenendo i migranti qui; è necessaria una migrazione di tecnici europei verso i paesi in questione, perché l’educazione “dinamica-industriale” chi non ce l’ha non se la può dare da solo; ma come contropartita si mantiene e rafforza l’equilibrio import-export creando ricchezza reale e non disoccupazione.
Chissà che il problema attuale della migrazione non spinga la vecchia Europa ad un cura rivitalizzante dinontorganica ossia a costruire il proprio dinamismo in funzione della della vita del mondo.
1Mt 22:21 Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
2NON è così perché c’è anche il fattore della distribuzione (felici tra i felici diceva San Francesco) . Per massa monetaria intendiamo il denaro in qualsiasi forma (per esempio anche bit-coin), non solo in moneta stampata, e che corrisponde ad una capacità di acquisto che supponiamo stabile. Questa importanza della massa monetaria è rintracciabile nell’equazione IS-LM, ma poiché ora il fattore distributivo né quello inflattivo sono argomento di questa conversazione ci limitiamo a considerare la presenza o l’assenza per i cittadini della massa monetaria totale necessaria a garantire la sopravvivenza interna.
3Il fattore che regola l’inflazione in Italia non può essere utilizzato come negli anni antecedenti 2000 perché non è possibile stampare il denaro in proprio.
Quando la metafisica viaggia con la scienza
Galileo Galilei scriveva
« La cosa non istà così. La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si intendere se prima non si impara a intender la lingua e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son trinagoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intenderne umanamente parola, senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.» [1]
La metafisica realistico integrale ( non altra!) è parte integrante del pensiero scientifico tanto da poter giungere con la sapienza alle medesime conclusioni della scienza . Io credo sia molto utile confrontare quando individuato per via metafisica da Tommaso Demaria nel 1980 con le conclusioni che raggiunge un autorevole gruppo di studio nell’aprile 2017.
La sapienza si avvale, nel caso di T. Demaria di una delle quattro caratteristiche intrinseche all’ente dinamico, l’economicità metafisica. Da notare che il “supercomputer metafisico” che ne deriva non costa nulla e il suo utilizzo nel 1984 ci avrebbe portato ad evitare le crisi che stiamo vivendo, dalla CO2 ai migranti.
Occorre ripartire dal concreto Galileo per realizzare una vita dove nel pensiero scientifico la metafisica realistico integrale non si possa disgiungere dalla matematica.
Il testo intero sul problema energetico di Tommaso Demaria lo puoi scaricare cliccando qui
Il report completo di ETC, “Better Energy, Greater Prosperity” lo puoi scaricare cliccando qui (in inglese).
Sotto l’immagine trovate la panoramica ufficiale tradotta in italiano (miglioreremo la traduzione fra poco) , il cui testo originale potrete scaricare cliccando qui
2017, Migliore energia maggiore prosperità
Migliore energia, maggiore prosperità
Percorsi realizzabili per sistemi energetici a bassa emissione di carbonio
Il rapporto “Migliore energia, maggiore prosperità” presenta percorsi ambiziosi ma realistici per dimezzare le emissioni di carbonio entro il 2040 e per diminuire il riscaldamento globale di oltre 2° C, contestualmente alla crescita delle economie e all’accesso all’energia sicura e sostenibile per tutti, a prezzi accessibili. Ma i responsabili delle decisioni devono agire immediatamente per accelerare ed estendere l’elettrificazione pulita in tutta l’economia, incrementare la produttività di energia e decarbonizzare i settori difficili da elettrificare all’interno dell’industria e dei trasporti.
Rimuovere le barriere tecniche, economiche e politiche per raggiungere questo obiettivo in linea con il Patto di Parigi, per quanto impegnativo, è alla nostra portata. La transizione ai sistemi energetici a basse emissioni di carbonio garantirà importanti benefici sociali – ad esempio il netto miglioramento della qualità dell’aria per una vita più lunga e più sana – e opportunità economiche connesse allo sviluppo di tecnologie e modelli di business innovativi.
“Ambizioso ma realistico” – La riduzione delle emissioni di carbonio da 36 Gt a 20 Gt all’anno entro il 2040 è tecnicamente ed economicamente fattibile, ma dobbiamo ottenere progressi più rapidi. Allo stesso tempo, è possibile garantire l’accesso universale a 80-100 GJ di energia sicura, sostenibile a accessibile, per persona all’anno – la soglia necessaria per un livello di vita accettabile.
Le conclusioni principali del rapporto sono:
- La riduzione dei costi delle rinnovabili e delle batterie rende l’elettricità pulita e conveniente inefficace e indispensabile per la transizione verso un mondo a basso livello di carbonio e con energia in abbondanza.
- C’è ancora un potenziale inutilizzato per migliorare la produttività energetica – quanto varia il PIL per ogni unità di input energetico. La crescita del 3% annuo potrebbe essere raggiunta con le giuste politiche e le corrette attuazioni.
- Sono adesso necessari rapidi progressi su altre tecnologie, tra cui la bioenergia, l’idrogeno e tutte le forme di cattura e stoccaggio del carbonio, per completare il processo di decarbonizzazione. Ma anche con il dispiegamento di CCS di grandi dimensioni, che non sono attualmente in linea, il fabbisogno di combustibili fossili deve diminuire del 30% entro il 2040, con un rapida riduzione dell’uso di carbone.
- Riduzione del 57% delle emissioni di carbonio entro il 2040 rispetto al BAU
- Miglioramento della produttività energetica del 3% p.a.
- Quasi il 100% della rete elettrica di fonti rinnovabili a costi competitivi entro il 2035
LEADERS DEL CAMBIAMENTO: SOLLECITARE UN INTERVENTO AMBIZIOSO E APPROPRIATO PER UNA TRANSIZIONE EFFICACE
L’ETC riunisce i combustibili fossili, le industrie energetiche e industriali, agli investitori, alle ONG ambientali e ai ricercatori, dai mondi in via di sviluppo e da quelli sviluppati.
I diversi membri dell’ETC, che hanno presentato insieme questa relazione, sono d’accordo sull’importanza vitale di ridurre le emissioni di carbonio per raggiungere gli obiettivi del Patto di Parigi, nonché su come tale transizione possa essere raggiunta, promuovendo al contempo il progresso sociale ed economico.
I NOSTRI COMMISSARI
Poppy Allonby Managing Director, Natural Resources, BlackRock
Laurent Auguste Senior Executive Vice-President, Innovation and Markets, Veolia
Tony Cudmore Head of Sustainability and Public Policy, BHP Billiton
Bernard David Chairman, The Global CO² Initiative
Pierre-André de Chalendar CEO, Saint-Gobain
Al Gore Chairman, Generation Investment
Stuart Gulliver Group Chief Executive, HSBC
Chad Holliday Chairman, Royal Dutch Shell
Jules Kortenhorst CEO, Rocky Mountain Institute
Rachel Kyte Special Representative to the UN Secretary-General; CEO, Sustainable Energy For All
Alex Laskey President and Founder, OPower
Auke Lont President and CEO, Statnett
Ajay Mathur Director General, The Energy and Resources Institute
Philip New CEO, Catapult Energy Systems
Riccardo Puliti Senior Director, Energy and Extractives Global Practice, World Bank
Mukund Rajan Chairman, Tata Global Sustainability Council
Purna Saggurti Chairman, Global Corporate and Investment Banking, Bank of America Merrill Lynch
Lorenzo Simonelli CEO, General Electric Oil & Gas
Andrew Steer President and CEO, World Resources Institute
Nicholas Stern Professor, London School of Economics
Peter Terium CEO, innogy
Laurence Tubiana CEO, European Climate Foundation
Nigel Topping CEO, We Mean Business
Adair Turner Chair, Energy Transitions Commission
Jean-Pascal Tricoire Chairman and CEO, Schneider Electric
Timothy Wirth Vice Chair, United Nations Foundation
Kandeh Yumkella Former CEO, Sustainable Energy For All
Changwen Zhao Director General, Department of Industrial Economy, Development Research Center of the State Council of China
Cathy Zoi President, Odyssey Energy
Il rapporto “Migliore energia, maggiore prosperità” è stato sviluppato dai commissari con il supporto del Segretariato ETC, fornito da SYSTEMIQ e McKinsey & Company.
Dalle sfide alle opportunità
L’ETC descrive quattro transizioni interdipendenti che insieme dimezzerebbero le emissioni entro il 2040, garantendo l’accesso universale ad un’energia economica e affidabile. Ogni Paese deve sviluppare la propria strada verso sistemi energetici a basse emissioni di carbonio che forniscano energia affidabile e a prezzi accessibili per tutti.
4 PERCORSI PER RIDURRE LE EMISSIONI DI CARBONIO NEI SISTEMI ENERGETICI
- Accelerare l’elettrificazione pulita
Entro il 2040, la metà delle riduzioni delle emissioni di carbonio necessarie rispetto ad uno scenario aziendale immutato potrebbe derivare dalla combinazione della decarbonizzazione della produzione di energia e dell’elettrificazione di una serie più ampia di attività nei settori dei trasporti e dell’edilizia.
- Il costo delle energie rinnovabili è in calo e, entro il 2035, sarà possibile eseguire un sistema di energia rinnovabile vicino al 100% a un costo totale di meno di 7 cc per kWh.
- L’espansione dell’elettricità pulita nei trasporti, nell’edilizia (in particolare il calore) e in alcuni processi industriali chiave consentirà sia una decarbonizzazione più conveniente che una maggiore flessibilità del sistema elettrico.
- Decarbonizzare di più l’energia
Ridurre le emissioni di carbonio in attività che non possono essere elettrificate a costi contenuti nei trasporti e nell’industria è essenziale e sarà sempre più importante in quanto il potenziale per ulteriori elettrificazioni pulite si è esaurito.
- Esistono diverse soluzioni per decarbonizzare le modalità di trasporto e le attività industriali che non possono essere elettrificate in modo economico; questi includono la bioenergia, l’idrogeno, la cattura e il sequestro del carbonio, incluso lo stoccaggio e la potenziale conversione del CO2 in prodotti.
- Sono necessari un impegno sostanziale in R&S (Ricerca e Sviluppo) ed un supporto maggiore per lo sviluppo di queste soluzioni su larga scala e per innescare una riduzioni dei costi.
- Migliorare la produttività energetica
Una rivoluzione nel ritmo di miglioramento della produttività energetica potrebbe fornire un terzo della riduzione delle emissioni di carbonio necessarie entro il 2040.
- Il raggiungimento del 3% (contro l’1,5% circa attuale) nel miglioramento della produttività di energia annuo a livello globale è tecnicamente possibile.
- I cambiamenti economici strutturali nei confronti di modelli digitali e circolari più basati su servizi, combinati con una migliore progettazione urbana, sarebbero necessari per raggiungere il target di miglioramento del 3%.
- Ottimizzare l’uso dei combustibili fossili residui
Queste transizioni potrebbero comportare una riduzione del 30% dei combustibili fossili entro il 2040, ma i combustibili fossili rappresenterebbero ancora il 50% del mix energetico.
- Il passaggio dal carbone al gas, la gestione delle perdite di metano e la sospensione della routine di flusso sono essenziali per concentrare l’utilizzo di combustibili fossili in applicazioni con il massimo valore.
- Il mondo ha bisogno di un lieve aumento di tutte le forme di cattura e sequestro di carbonio (trasformazione in prodotti a base di CO2, immagazzinamento sotterraneo e depositi di carbonio naturali) e di una rapida diminuzione dei combustibili fossili per soddisfare gli obiettivi climatici.
2 STRUMENTI CHIAVE
- Aumento degli investimenti
- L’investimento necessario per questa transizione – ulteriori 300-600 miliardi di dollari ogni anno – non costituisce una sfida macroeconomica impossibile se si considera che i risparmi e gli investimenti globali raggiungono i 20 trilioni di dollari ogni anno.
- Un passaggio importante nel mix degli investimenti è necessario nel sistema energetico, dai combustibili fossili (-3,7 miliardi di dollari) alle tecnologie a basse emissioni di carbonio (+6 trilioni di dollari) e all’equipaggiamento energetico e alle infrastrutture (+9 trilioni di dollari) nel periodo 2015-2030.
- Intensificare le iniziative politiche pubbliche
- I paesi devono mettere in atto politiche nazionali coerenti e prevedibili per guidare le transizioni energetiche richieste. La revisione delle INDC (Contributi promessi stabiliti a livello nazionale nazionale) rappresenta un’occasione cruciale per mettere a fuoco le politiche sulle priorità chiave e per aumentare il ritmo del cambiamento.
- I prezzi del carbonio e l’eliminazione progressiva dei combustibili fossili sono elementi essenziali delle transizioni energetiche, ma altrettanto importanti sono le polarità delle politiche aggiuntive, tra cui gli R&S, le politiche industriali, la progettazione del mercato, gli standard di performance e gli investimenti in infrastrutture. Queste leve devono essere riunite in pacchetti politici integrati per guidare e accelerare il progresso.
[1] Galileo Galilei,Introduzione alla filosofia,ISSR san Pietro Martire Verona 2015[,10.2 La rivoluzione scientifica. G. Galilei, § 10.2.2 La filosofia è scritta nel libro della natura in caratteri matematici p. 62].
“non può essere rigida l’integrità della verità”… Ma nooo!
“Non può essere rigida l’integrità della verità, perché la Verità si è fatta carne, si è fatta tenerezza, si è fatta bambino, si è fatta uomo, si è fatta peccato in croce ….”[1]
Questa affermazione fuori dal suo contesto ha la potenzialità di spaccare la Chiesa. La verità non è troppo rigida, troppo integra, la verità è quello che è, in particolare è la modalità con cui Dio esercita la propria prerogativa creatrice (caritas in veritate) nella storia: qualsiasi preoccupazione pastorale non può nascondere la verità perché la Verità è il soggetto dell’annuncio.
Tuttavia Dio si è incarnato, storicizzandosi come Cristo-Forma.
Il Dio Assoluto, Padre, è storico in Cristo-Forma che conduce dinamicamente verso la Verità tutta intera. Senza nasconderla ma, tacendola prima al Sinedrio, la testimonia poi a costo della vita .
Anche noi siamo responsabili verso questo mondo che sa costruirsi solo sulla razionalità (faciendum) e non accetta mezze verità. In questa situazione la chiesa per farsi tenerezza non può fare a meno dell’organismo dinamico pena il tradire la verità per affermare solo l’incarnazione , o, al contrario affermare la verità Assoluta senza incarnazione .
“Non può essere rigida l’integrità della verità”. La metafisica è prima di tutto il modo di pensare dell’uomo, è il meccanismo con cui concepisce i pensieri. Tutte le volte che nella nostra opera nascondiamo “Cristo-Forma della tenerezza”, nascondiamo Dio stesso in un Sepolcro fatto da mani d’uomo. Perciò proclamiamo anche noi nella nostra piccola e apparentemente inutile vita, in un blog deserto, proclamiamo magari in uno sperduto corso di ontologia realistica come è fatto questo Cristo-Forma che accorda la la Verità con la sua Incarnazione nell’Umano peccatore, la Dogmatica ineccepibile con la tenerezza della Pastorale, la verità con la misericordia salvifica .
“Lo Spirito annuncia e insegna «tutta la verità» (Gv 16,13) e non teme di farla bere a sorsi.”[2]
Cristo-Forma è venuto anche per noi, seminiamo quanto l’uomo è capace di comprendere, senza dimenticare che quando saremo costretti, dovremo testimoniare.
“Non può essere rigida l’integrità della verità,…Lo Spirito annuncia e insegna «tutta la verità» (Gv 16,13) e non teme di farla bere a sorsi.”. Ora sta a noi dare le basi per spiegare ontologicamente il senso di queste parole.
Santa Pasqua a tutti
Roberto Roggero
PS: I giornalisti, quale enorme responsabilità hanno! Se loro non capiscono come può capire il mondo che a loro si affida?
[1] http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2017/documents/papa-francesco_20170413_omelia-crisma.html
[2] http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2017/documents/papa-francesco_20170413_omelia-crisma.html
Bombardare l’Islam, bene o male?
Le bombe sull’Islam, quelle vere, distruggono l’Islam stesso.
Tutti possiamo vedere i risultati di un bombardamento materiale: basta guardare con occhio distratto una rivista.
Per vedere questi bombardamenti che scalzano l’ISLAM sin dalle fondamenta occorre accorgersi della guerra alla famiglia soggetto sociale, famiglia che qui in occidente viene demolita giorno per giorno demolendo la sua natura e il suo ruolo. Solo quaranta anni fa comunità familiare doveva preparare cittadino ma ora è sopportata SOLO (e sembra non per molto ancora) come sede della trasmissione della vita fisica.
Tutte le rivoluzioni sociali dell’ultimo periodo, dal divorzio all’aborto, dall’eutanasia alla famiglia gay, dal gender all’utero in affitto, hanno in comune la distruzione della famiglia attraverso la pretesa supremazia della persona single sulla famiglia.
Politicamente viene riconosciuto ESCLUSIVAMENTE l’individuo soggetto sociale e per farlo si è pensato di DISTRUGGERE IL CONCETTO STESSO DI FAMIGLIA.
Questa sistematica distruzione della famiglia soggetto sociale viene operata praticamente togliendole qualsiasi autorità sociale anche solo educativa. Ma togliendo questo ruolo alla famiglia si mina alla radice ogni possibilità di costruire una società fondata sulla comunità familiare e quindi sulla “trasmissione della vita e della capacità vitale” intesa nel senso più ampio possibile, quello educativo. Proprio per questo motivo, culturalmente, oggi non si riesce neppure più ad immaginare la famiglia come nucleo sociale, si riesce a concepire solo la coppia di fatto: finché mi piace starò insieme a te.
Un esempio giornalistico di questi giorni?
Tolta alla famiglia islamica una figlia ( quattordicenne) che la madre aveva fatto rasare perché non voleva indossare il velo islamico.
Motivo giornalistico? La violenza sulla figlia come sembra suggerire Boldrini affermando “mai sopraffazioni”. Ma che tipo di violenza è?
Escluso che la madre non volesse bene alle figlie (le hanno infatti lasciato gli altri figli), escluso che il taglio dei capelli sia una qualsiasi mutilazione fisica (cosa pensare altrimenti dei negozi di barbieri ora chiamati saloni) non resta che pensare che il provvedimento sia legato alla VIOLENZA EDUCATIVA dell’imposizione DELLA FAMIGLIA (nella persona della madre) sulla persona-figlia quattordicenne.
Le vere bombe sull’Islam sono appunto questa distruzione culturale della famiglia (Islamica in questo caso) come cellula sociale e che fa dire agli mussulmani “Boko Aram”, ossia l’educazione occidentale non va bene.
Questa ultima frase mi farà tenere d’occhio dalla questura, scansioneranno le mail a mia insaputa, e questa visione della famiglia con un ruolo sociale e quindi educativo su figli e nipoti impedirà che io mi coccoli sulle ginocchia un qualche nipote.
Ma che cosa devo dire? Sono nato in un mondo dove la famiglia era il centro dell’educazione, e quindi anche con una qualche autorità sui figli. Ora invece, scrivendo e pensando così sono passato da rigido conservatore ( negli anni 70) a rivoluzionario (oggi).
Ma che cosa devo dire? Se difendere la comunità familiare e il suo ruolo sociale ed educativo è rivoluzionario allora grido “vive la revolution!”.
Roggero Roberto
Integrare il capitalismo con il Know-why
Non si tratta di “eliminare il capitalismo”, ma di risanarlo. A tale scopo, è necessario integrare il Know-how, con un Know-why altrettanto valido. È nient’altro che l’integrazione metafisica realistica della cultura scientifica-tecnica, che già sta alla base del capitalismo come semplice “sistema di produzione”.
« I teorici della scienza economica hanno fatto della loro scienza un dogma, così assoluto che basta a se stesso senza alcun bisogno di aggiungervi la qualifica di “capitalista”. La scienza dell’economia, infatti, non è la scienza dell’economia, ma è solo “la scienza dell’economia in edizione capitalista”.
In altre parole, ne vien fuori un autentico trucco “ideoprassico”. Tale è infatti l’attuale scienza dell’economia, affermatasi in Occidente (incluso il Giappone) ed insegnata nelle rispettive Università: scienza economica in funzione ideoprassica capitalista, il cui sbocco finale implicito non può essere che lo sbocco ateo-materialista.
Tentiamo di afferrare la ragione di questo sbocco finale. Con uno sforzo interpretativo possiamo trovarla nella contrapposizione tra il Know-how (conoscenza del come), e il Know-why (conoscenza del perché). (Cf. Lovins, 1.c. pag. 235).
Si tratta di due tipi di cultura-conoscenza: la cultura conoscenza scientifico-matematica-tecnica del “come”, e la cultura conoscenza del “perché”, la quale cultura conoscenza del perché, è di natura filosofica. E se viene elaborata, con metodo metafisico realistico, conduce necessariamente a buon porto. L’importante è tener presente che tale studio è di natura sintetica e concreta, e viene ad abbracciare l’intera nuova realtà storica dinamica secolare, la quale, compresa nella sua profonda natura di organismo dinamico a valore ontologico, non avrebbe mai permesso certi sbocchi tecnologici (pensare alla bomba atomica e alla bomba H), non per un imperativo etico, ma per una pura esigenza di coerenza razionale.
Bisogna tornare ad avere fiducia nella ragione, a cominciare dalla razionalità metafisica realistica dell’essere, compreso l’essere della realtà storica dinamica secolare afferrata nella sua totalità.
Oggi la società, a livello mondiale, è sottoposta ad un’azione di trasformazione con una velocità straordinaria. Non si tratta di “eliminare il capitalismo”, ma di risanarlo. A tale scopo, è necessario integrare il Know-how, con un Know-why altrettanto valido. È nient’altro che l’integrazione metafisica realistica della cultura scientifica-tecnica, che già sta alla base del capitalismo come semplice “sistema di produzione”.
Si ricostituirà l’humus che permetterà ai valori autentici di rifiorire. E la strada dell’autentico sviluppo sarà aperta a livello planetario: per il Terzo Mondo; per i paesi sviluppati. Per la stessa area comunista, se anche per questa “area” si opererà il passaggio dall’ideoprassi marxista socialcomunista, all’ideoprassi dinontorganica»
Tommaso Demaria,Atti del Corso di studio Mid di Roma – Centro Nazareth, 26-30 dicembre 1984,FAC Roma 1984[B – IDEOLOGIA LAICISTA LIBERALCAPITALISTA E SVILUPPO,III LO SVILUPPO, § 7 – IL RISANAMENTO DEL CAPITALISMO p. 75].
Non è purtroppo la via seguita oggi da Donald Trump.